Ma quanto dura l’obbligo di istruzione?

da Tuttoscuola, 16 aprile 2007

 

Dal 1999 ad oggi la materia dell’obbligo di istruzione è stata oggetto di diversi provvedimenti che si sono in parte contraddetti e in parte sovrapposti, determinando una situazione che è forse eufemistico definire confusa.

Nel 1999 sono state varate due leggi (n. 9 e n. 144) che hanno rispettivamente innalzato l’obbligo scolastico di un anno - da otto a nove, e in prospettiva a dieci - e quello di frequentare attività formative per altri tre anni, dai 15 ai 18 anni, con graduale applicazione nei tre anni successivi.

Nel 2003 la legge n. 53 (Moratti) ha abrogato la legge n. 9 e si è in qualche modo sovrapposta alla legge 144, a sua volta abrogata dal decreto legislativo n. 226/2005, prevedendo, dopo gli otto anni del primo ciclo, altri quattro anni di "diritto-dovere" di istruzione e formazione. Totale: 12 anni, come per la legge n. 144.

La legge n. 296/2006 (Finanziaria 2007) ha fissato in dieci anni l’obbligo di istruzione, da adempiere all’interno del sistema scolastico o nei "percorsi e progetti" concordati tra il MPI e le Regioni, a partire dall’anno scolastico 2007-2008. Non ha detto nulla sul biennio successivo, ma non ha neppure modificato o abrogato il morattiano decreto legislativo n. 76/2005 sul "diritto-dovere", che quindi si dovrebbe considerare operante.

Di fatto, però, la mancanza di chiare indicazioni sulle sanzioni alle quali andrebbero incontro coloro che non rispettano l’obbligo (o il diritto-dovere) di frequentare attività formative fino a 18 anni vanifica la norma. Molti genitori pensano che l’obbligo "vero" finisca con la conclusione del primo ciclo, che nei due anni successivi esso prosegua in forma attenuata, e che di fatto non sussista più nella fascia 16-18 anni. Sarebbe bene che il Governo, ed eventualmente il Parlamento, chiarissero in modo inequivocabile in che cosa consiste l’obbligo, e che cosa succede se non lo si rispetta.