Tra due anni i docenti statali
passeranno alle Regioni?

da Tuttoscuola, 1/4/2007

 

Quando presentò la sua proposta di devoluzione con passaggio della scuola alle Regioni, l’allora ministro Bossi volle tranquillizzare gli insegnanti, precisando che sarebbero rimasti dipendenti statali. Poi, come è noto, quella legge costituzionale venne cancellata dal referendum e ogni dubbio sul passaggio degli insegnanti dallo Stato alle Regioni cadde. E ora?

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Presto le competenze sulla gestione degli insegnanti e del personale scolastico passeranno dallo Stato alle Regioni". Lo ha affermato l'assessore regionale della Toscana, Gianfranco Simoncini, reduce con gli assessori delle altre Regioni dall’incontro con il ministro della pubblica istruzione Giuseppe Fioroni.

Ma attenzione, ci si riferisce alla sola gestione organizzativa. Il personale scolastico resterà "a libro matricola" statale, il contratto collettivo resterà a livello nazionale e, in definitiva, lo stipendio sarà pagato dallo Stato.
Lo chiariscono in maniera inequivocabile il documento approvato all’unanimità dalla Conferenza delle Regioni e delle province autonome il 12 luglio e il Master Plan delle azioni per l’attuazione del Titolo V approvato il 14 dicembre 2006. In questi documenti si parla esplicitamente di
"...mantenimento della dipendenza giuridico-economica del personale della scuola allo Stato, con attribuzione funzionale dello stesso alle Regioni".

Di sicuro la distribuzione del personale sul territorio in relazione alla programmazione dell’offerta formativa (già oggi di competenza delle Regioni) passerà alle Regioni. Da quando? Prima di quanto si immagini, perché l’obiettivo che si sta perseguendo è di essere operativi con la nuova organizzazione dal primo settembre 2009.