Ma la partita non è finita:
concordati anche aumenti aggiuntivi, da prelevare dal tesoretto.

Statali, un contratto da 101 euro.

C'è l'intesa governo-sindacati per il 2007: costa 3,6 miliardi

 da Italia Oggi dell'8/4/2007

 

C'è un accordo. Ed è quello firmato ieri da governo e sindacati: aumenti per i dipendenti pubblici anche per il 2007, anno lasciato scoperto dalla prima Finanziaria del governo Prodi, ai quali provvederà la prossima manovra con uno stanziamento di circa 2 miliardi di euro; aumenti allo stesso tasso di incremento previsto dalla legge finanziaria 2007: il 4,46%. Ovvero, 101 euro in più al mese in busta paga per i dipendenti dei ministeri, 115 euro per gli insegnanti, circa 200 euro per i dirigenti pubblici. C'è poi un altro accordo, che si regge sulla parola da gentiluomini che si sono scambiati il premier, Romano Prodi, il ministero dell'economia, Tommaso Padoa-Schioppa, e i segretari di Cgil, Cisl e Uil. L'accordo si regge sulla promessa del governo a trovare nuove risorse, extra Finanziaria, per far salire le busta paga dal 4,46% al 5%. Servono dunque stanziamenti aggiuntivi, per i quali al momento l'unica fonte di finanziamento potrebbe essere solo il famoso tesoretto, quel surplus di entrate fiscali che Tps sta custodendo gelosamente dai desiderata di tanti attori, politici e non. E sarà solo il perfezionamento di questa seconda intesa, quella sulle risorse aggiuntive, a mettere definitivamente la parola fine alla vertenza sul pubblico impiego. Un esito al quale in molti credono, e nessuno è disposto a scommettere. Intanto, Cgil, Cisl e Uil non hanno revocato lo sciopero del prossimo 16 aprile. Congelato, ma non annullato, in attesa che nella direttiva per il rinnovo di tutti i contratti, atto indispensabile per l'apertura delle trattative, si mettano nero su bianco tutte le risorse disponibili. E si apra agli stanziamenti aggiuntivi. La direttiva è stata annunciata per mercoledì, a scriverla ci penserà nella giornata precedente il ministro della funzione pubblica, Luigi Nicolais, d'intesa con quello dell'economia, che dovrà certificare le risorse. La pace sindacale, una volta raggiunta, costerà complessivamente alle casse dello stato circa 3,6 mld di euro: 2 mld per stato e forze dell'ordine, diplomatici e prefetti; per enti locali 1,667 mld, di cui 851 per la sanità.

 

L'integrazione in Finanziaria

'Il governo assume l'impegno, nell'ambito della prossima legge finanziaria, di integrare le risorse economiche destinate ai rinnovi contrattuali del biennio economico 2006/07 allo scopo di corrispondere i benefici retributivi previsti a regime a decorrere dal 1° gennaio 2007', recita il protocollo. Un'ammissione implicita che nella Finanziaria 2007 si era tentato il colpo grosso, di fatto facendo risparmiare alle casse dello stato un intero anno di aumenti per i dipendenti pubblici. Una boccata di ossigeno per l'indebitamento pubblico del 2007. Ora che i conti vanno meglio, i contratti per il 2007 si rinnovano, salvo comunque far gravare il costo sul prossimo anno. La copertura affidata alla nuova legge finanziaria, infatti, fa comunque slittare il peso di un anno.
 

La ripartizione degli oneri

Per ministeri, agenzie e parastato, sarà lo stato a pagare, per le regioni e le autonomie locali le risorse necessarie saranno a carico degli enti stessi, ma saranno poste al di fuori dei vincoli del patto di stabilità. Discorso diverso per la sanità, dove i costi dei maggiori aumenti saranno coperti anche dallo stato: per la parte di incremento che è riferita ai 'benefici eccedenti i tassi di inflazione programmata nelle medesime misure e con le stesse decorrenze previste per il settore statale'.
 

Accordo tacito sull'extra-gettito

Il governo si sarebbe però impegnato anche a verificare aumenti ulteriori da legare alle maggiori entrate fiscali. Risorse in più che dovrebbero servire a realizzare anche la differenziazione dei salari, a premiare la produttività, così come prevede il memorandum di riforma del pubblico impiego.
 

La scuola e il suo tesoretto

La scuola ha il suo di tesoretto. Ha risorse aggiuntive, frutto dei risparmi interni, ovvero dei tagli agli organici realizzati negli anni passati. Sono stati, questi tagli, oggetto di un'accesa polemica con il Tesoro che, dati alla mano, ha negato che ci fossero stati risparmi di spesa. Tagli sì, ma che non hanno prodotto benefici in termini di spesa, visto che le cattedre sono state comunque ricostituite per far fronte al numero crescente di iscritti. Solo che invece di essere coperte da docenti di ruolo, sono state date a supplenti. Ai fini delle uscite non è cambiato molto. Ma tant'è, 'al netto degli effetti dell'incremento della popolazione scolastica non previsto... si sarebbe registrato un contenimento della spesa per circa 210 milioni di euro' per gli insegnanti, e di 34 milioni di euro, a regime, per il personale ausiliario, tecnico e amministrativo, Ci sono poi altri 96,3 milioni di euro da recuperare per gli anni precedenti. Complessivamente 340,3 milioni di euro, da destinare alla maggiore produttività.


Ma lo sciopero resta

'Un buon accordo, che tutela il potere d'acquisto dei salari', ha commentato il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni. 'Fin quando non vediamo la direttiva per i rinnovi, lo sciopero intanto resta', ha subito precisato il segretario della Cgil scuola, Enrico Panini. Confermato lo sciopero anche dei medici proclamato per il prossimo 4 maggio. E a proposito delle preoccupazioni di Confindustria per aumenti considerati al di fuori dalle regole dell'accordo del luglio 1993, il leader della Uil, Luigi Angeletti: 'Gli industriali non si devono preoccupare per gli aumenti degli statali'. Ma piuttosto prepararsi a rinnovare i loro contratti 'aumentando retribuzioni che sono davvero troppo basse'.