DARWINISMO TELEMATICO.

Il bullismo ai tempi di internet.

  Il Riformista dell'11/4/2007

 

«Il grasso pazzo insegnante bastardo che non piace a nessuno»: recita così una perla di didascalia su uno dei tanti filmatini che impazzano su internet e contro cui si è scagliata l'ultima crociata inglese contro il bullismo nelle scuole. Il segretario all'educazione Alan Johnson se la prende con gli operatori dei siti che ospitano le immagini più svariate, dal professore che implora gli alunni di tacere all'insegnante inseguito dallo studente che alla fine riesce pure a tirargli giù i pantaloni. Certo, il corpo insegnante non ne esce proprio bene. E sorprende scoprire che fino a ieri gli insegnanti che sequestravano videofonini e aggeggi appositi alla cattura delle immagini, venissero accusati di attentare ai diritti umani dei non proprio mansueti pargoli in età scolare.

Quel che lascia un po' perplessi è la convinzione che il cancellare dalla rete (e dalla sua fruizione) la testimonianza video della violenza gratuita sempre più diffusa, nelle aule inglesi come in quelle italiane, possa fungere da deterrente a quella stessa violenza. Come se la causa del mancato riconoscimento dell'autorità e della funzione degli insegnati da parte dei teenager possa essere ricondotta alla diffusione di quei video (peraltro abbastanza disgustosi) che, in realtà, sono lo specchio fedele (perché assolutamente liberi, come la rete) di una deriva un po' barbara. E al ministro Fioroni, che si domanda «che segnale è quando un diversamente abile sottoposto a prepotenze diventa il “video divertente” più cliccato», viene da rispondere: il segnale che molliate il cavo lan e andate a scoprire dal vivo quel che accade nelle scuole del nostro civilissimo occidente.