Scaduto il 19 aprile il termine per la presentazione della domanda. Precari in attesa delle nuove graduatorie. Liste ripulite del doppio punteggio di montagna, ma partono i ricorsi da vincenzobrancatisano.it, 25/4/2007
Si rinnovano le graduatorie provinciali dei
docenti precari, ma non quelle dell’istituto paritario pubblico
provinciale “Fermi” di Modena, in procinto di essere statalizzato tra
le proteste di tanti insegnanti. Intanto cresce l’attesa per conoscere
il nuovo scenario creato dalle possibili e massicce trasmigrazioni di
personale, mentre molte scuole non riescono a reperire supplenti. Non
solo docenti di matematica, come hanno denunciato alcuni giornali, che
hanno amplificato la portata di uno
studio sulle graduatorie permanenti condotto dal Ministero
della pubblica Istruzione, ma anche di altre materie, come italiano.
Vediamo. E’ scaduto il 19 aprile il termine per la presentazione della
domanda di aggiornamento delle graduatorie “ad esaurimento” (già
“permanenti”) del personale della scuola. Era l’ultimo treno: in
futuro saranno aggiornabili i punteggi ma non ci saranno nuovi
ingressi. Nelle prossime settimane saranno pubblicate le nuove
graduatorie, ripulite del doppio punteggio di montagna maturato negli
ultimi quattro anni dai docenti, in applicazione della sentenza della
Consulta che ne ha decretato l’incostituzionalità. Molti perderanno
posizioni e vedranno svanire il ruolo, almeno per il momento proprio
alla vigilia della prima fase di immissione in ruolo (50.000 docenti e
10.000 Ata entro il 2007, 150.000 nel triennio). Un ruolo che sembrava
a molti imminente dopo che gli stessi avevano scavalcato i colleghi
grazie al bonus riconosciuto a chi ha insegnato sopra i 600 metri, in
carcere e nelle piccole isole. Ma sono partiti i ricorsi perché in
tanti dicono di non comprendere come una sentenza della Consulta possa
avere effetto retroattivo. Tuttavia il provvedimento ministeriale,
applicativo della sentenza,
sembra legittimo purchè non incida su diritti soggettivi
acquisiti. La stessa viceministro Bastico ha comunicato a un gruppo di
precari della montagna nel corso di un convegno che il Ministero non
annullerà il ruolo ottenuto in questi anni dai precari che hanno
usufruito del doppio punteggio, né annullerà i contratti a tempo
determinato ottenuti dai docenti balzati in posizione utile grazie a
quel bonus: si tratta di diritti acquisiti e questi non vengono
intaccati. Diverso ragionamento vale per il punteggio da spendere
nelle nuove graduatorie. La posizione in graduatoria non è un diritto,
come pure hanno ricordato il Tar del Lazio e la stessa Corte, ma –
aggiungiamo noi – un interesse legittimo, che attribuisce al soggetto
“danneggiato” il mero potere di pretendere che la pubblica
amministrazione, nel momento in cui lede la posizione soggettiva,
dimostri di essersi comportata secondo la legge. Nel momento in cui si
rinnovano le graduatorie non esiste più la norma sul doppio punteggio,
se non per il servizio svolto in carcere e nelle piccole isole,
rimasto incomprensibilmente in vigore (ma nessuno dei
controinteressati lo ha contestato in giudizio) visto che la Consulta
l’ha annullata. Non sono state chiarite le motivazioni su cui si
basano i ricorsi giudiziari gestiti da vari avvocati. Quanto
all’istituto paritario pubblico Fermi, la Giunta provinciale di
Modena, con
delibera 128 del 10 aprile 2007, ha prorogato la validità
delle graduatorie permanenti fino al termine dell'anno scolastico
2008/2009 e sta provvedendo a ridurre d'ufficio la doppia valutazione
di montagna “in adempimento – si legge nel testo – della sentenza n.
11/07 della Corte Costituzionale”. Così i docenti, che si chiedevano
il motivo per cui il bando del Fermi non fosse stato pubblicato, hanno
appena ricevuto dall’istituto un sms che li ha informati della
decisione. L’innovativa procedura anticipa la nuova forma di
reclutamento dei supplenti da parte delle scuole che, secondo il nuovo
regolamento delle supplenze, non ancora pubblicato, dovrebbe
utilizzare i
messaggini nel reperimento dei docenti. Intanto si attende
la pubblicazione dell’ordinanza che autorizza la scelta delle sedi
scolastiche dove indirizzare le domande per le supplenze brevi e la
formazione delle graduatorie d’istituto. Molti si chiedono se il
ministero imporrà di inviarle alle scuole della provincia dove è stata
appena indirizzata la domanda per le graduatorie ad esaurimento oppure
se sarà mantenuta la libertà di fare le supplenze nelle province di
residenza salvo emigrare in caso di chiamata in ruolo. Il ministero ha
previsto il divieto, nei successivi aggiornamenti delle graduatorie,
di cambiare la provincia, pena la retrocessione in coda.
L’imposizione, ispirata dai sindacati
ma secondo noi illiberale, ha gettato nello sgomento
migliaia di famiglie: sapendo di non potersi spostare più dalla sede
scelta, molti precari fuorisede hanno lasciato la provincia in cui
erano iscritti e sono tornati alla città di origine, spesso al Sud,
privilegiando la famiglia e gli affetti a una scuola dalla precarietà
permanente. Nello stesso tempo, e per ragioni opposte, molti precari,
stando ad alcune anticipazioni, arriveranno dal Sud (ma anche da altre
regioni del Nord) per giocarsi la carta del ruolo in altre province.
Un rimescolamento che renderà ulteriormente precaria la vita di
famiglie alle prese con l’impazzimento di norme che cambiano ad ogni
cambio di poltrona a viale Trastevere. Intanto ci sono scuole che non
riescono a trovare supplenti e classi privi di insegnanti. Un istituto
superiore di Castelfranco Emilia, ad esempio, ha scorso inutilmente
tutta la graduatoria permanente per reperire un docente di Italiano,
poi ha contattato infruttuosamente tutti gli iscritti nelle
graduatorie di istituto della provincia. Infine si è rivolto
all’università nel tentativo di “beccare” il primo laureato disposto a
lavorare. Forse si è sparsa la voce che le scuole hanno finito i soldi
e che molti docenti stanno lavorando a credito? |