Un italiano su sei parla solo il dialetto,
ma diciotto anni fa erano il doppio.

da Tuttoscuola, 24/4/2007

 

Quasi 9 milioni di persone, cioè il 16% degli italiani, parlano in famiglia solamente o prevalentemente il dialetto. Con gli estranei, però, il numero degli irriducibili dell’idioma nativo si riduce al 5,4%, cioè a poco più di 2,7 milioni di persone.

A renderlo noto è l’Istat che ha condotto in proposito un’indagine accurata dalla quale, tra l’altro, è emerso che nel 1988 gli italiani che facevano uso quasi esclusivo del dialetto erano più del doppio di oggi: 32,5% nell’uso familiare e addirittura il 19% con gli estranei.

L’indagine ha rilevato anche l’uso esclusivo e prevalente dell’italiano e l’uso misto di dialetto-italiano.

Le persone che parlano prevalentemente italiano in famiglia rappresentano nel 2006 il 46% della popolazione di sei anni e più (oltre 25 milioni); quelli che ne fanno uso con gli estranei sono il 73%.

Dal 2000 al 2006 è aumentato ulteriormente l’uso esclusivo dell’italiano in famiglia (dal 44% del 2000 al 46% del 2006), mentre con gli estranei è rimasto stabilizzato intorno al 73%.

È significativo invece l’uso misto di italiano e dialetto passato dal 25% del 1988 al 33% del 2006.

L’uso prevalente dell’italiano decresce con l’aumentare dell’età in famiglia e con gli estranei; viceversa, l’uso esclusivo del dialetto cresce con l’aumentare dell’età, passando da una quota molto bassa di bambini e ragazzi che parlano soltanto dialetto in famiglia (8% tra i 6-24 anni) al 32% degli ultra sessantacinquenni. Le differenze tra le generazioni nell’uso misto sono meno accentuate. L’uso alternato di italiano e dialetto in famiglia cresce fino ai 64 anni per poi diminuire nelle generazioni più anziane a favore di un uso esclusivo del dialetto.

In questa lenta e secolare erosione dell’italiano nei confronti del dialetto un ruolo decisivo l’ha avuto senza dubbio la scuola, ma in alcune regioni il dialetto continua ad avere un posto di tutto riguardo anche nelle classi sociali elevate. Rispetto al 2000, la diminuzione nell’uso del dialetto e l’aumento dell’uso esclusivo o prevalente dell’italiano sono stati più forti nel Sud e nelle Isole, con una conseguente diminuzione delle differenze.

Nel Meridione (ad eccezione della Sardegna) più del 70% degli individui utilizza il dialetto in famiglia, anche se non in modo esclusivo. Al Nord il Veneto (70%) e la provincia di Trento (64%) sono le uniche zone dove è prevalente l’uso, seppure non esclusivo, del dialetto in famiglia.