Preoccupazione tra familiari e
associazioni.
Il ministero: ''Non ci sono tagli al sostegno'';
l'organizzazione ribatte: non si considera l'aumento degli studenti,
e la materia è passata dal livello politico a quello prettamente
burocratico.
Fish: ''L'integrazione scolastica
è uscita dall'agenda politica del ministro Fioroni?''
E.P.
Il
Redattore Sociale del 9/8/2007
ROMA – Non c’è pace per genitori e familiari di
ragazzi con disabilità. Le vacanze d’agosto sono segnate dalla
preoccupazione per i tagli al sostegno, di cui su Redattore Sociale si
è data notizia nei giorni scorsi. In queste ora la Fish, la
Federazione italiana superamento handicap che raccoglie quasi un
centinaio di associazioni e si batte con forza anche per il diritto
allo studio, torna sull’argomento, a partire dal comunicato stampa del
ministero della Pubblica istruzione, pubblicato il 2 agosto sul sito
internet dello stesso ministero. “Nessun nuovo taglio - assicura il
ministro Giuseppe Fioroni in quello scritto -, la notizia è totalmente
priva di fondamento. Non esiste nessuna nuova azione di contenimento
rispetto a quella già definita a suo tempo nella scorsa Finanziaria e
tradottasi nelle indicazioni già fornite ai direttori regionali con i
decreti sugli organici. Le riunioni collegiali svoltesi in questi
giorni sono servite a monitorare con le Direzioni scolastiche
regionali le operazioni in corso, confermando la priorità del tempo
pieno e della scuola dell’infanzia e verificando nel contempo
eventuali abusi nello sdoppiamento delle classi”. Inoltre: “Per quanto
riguarda l’interlocuzione con il ministero dell’Economia, essa non
riguarda affatto la problematica degli organici dell’anno scolastico
2007-2008”.
Tranquillizzati? Non proprio. “No, ministro, così non va” commenta la
Fish nazionale. L’organizzazione sostiene che, “contrariamente a
quanto affermato nel comunicato ministeriale, i tagli in organico di
diritto sono realizzati in modo da non superare i posti già assegnati
lo scorso anno scolastico indipendentemente dall'aumento del numero
degli alunni con disabilità”. Come dire, non ci sono tagli sulla carta
ma di fatto non si garantisce l’adeguato sostegno scolastico ai nuovi
studenti disabili che entrano a scuola. Come dire, di fatto i tagli ci
sono. Come dire: a tanti livelli – familiare, di privato sociale,
scolastico e anche istituzionale - si sta lavorando per il cambiamento
culturale che faccia uscire i ragazzi disabili dall’esclusione e li
integri pienamente nei circuiti formativi, sociali, culturali, e poi
la scuola non sa garantire la dovuta accoglienza, che significa poi il
dovuto diritto alle pari opportunità con tutti gli altri, qualunque
sia il punto di partenza.
“Spiace che in prossimità delle ferie estive il livello politico del
ministero della Pubblica istruzione, che ha determinato i tagli, abbia
delegato al livello dirigenziale la trattazione della materia –
prosegue la Fish -, come se questa, assieme all'annoso problema della
formazione degli insegnanti curricolari, non rivestisse un livello
politico, ma meramente burocratico. Purtroppo ad oggi il ministero
della Pubblica istruzione non ha fatto pervenire a questa Federazione
alcuna comunicazione rispetto alla nostra denuncia sollevata.
Attendiamo la fine delle vacanze estive per ritornare alla carica e
chiedere una chiarificazione generale su tutta la problematica
dell'integrazione scolastica degli alunni con disabilità che è ormai,
per quanto appare, uscita dall'agenda politica del ministero, in
contrasto con una sua ininterrotta storia di seria attenzione a questi
problemi”. (ep)