Padoa-Schioppa scrive al collega dell'Istruzione: sforato per 625 mln
il tetto di spesa per i prof. A settembre il Tesoro bloccherà i finanziamenti alle scuole.

Fioroni, c'è un telegramma per te.

Alessandra Ricciardi  da ItaliaOggi del 2/8/2007

 

Tecnicamente nei ministeri si chiama telespresso. Per i non addetti al lavoro, si tratta di un telegramma. È il mezzo di cui si è servito ieri il ministro dell'economia, Tommaso Padoa-Schioppa, per comunicare al collega dell'Istruzione, Beppe Fioroni, quanto da giorni si vociferava ai piani alti di via XX settembre (si vedano le anticipazioni di ItaliaOggi di ieri). Ovvero che alla ripresa settembrina delle lezioni scatterà la tagliola della clausola di salvaguardia: il Tesoro bloccherà i finanziamenti alle scuole perché non sono stati raggiunti gli obiettivi di risparmio di spesa previsti dalla Finanziaria. Lo sforamento sarebbe di oltre 625 milioni di euro. Che per i 4 mesi del nuovo anno scolastico imputabili al 2007 comporterebbero, in base a stime ufficiose, almeno 100 milioni di penalità, da far scontare attraverso lo stop dei finanziamenti. Uno stop che si ripercuoterebbe proprio sulle attività didattiche che connotano il piano dell'offerta formativa delle istituzioni scolastiche, visto che le spese per gli stipendi sono, per espressa previsione di legge, escluse dai tagli.

Il telegramma di Tps è stato inviato in un momento molto concitato alla Pubblica istruzione, alle prese con il pressing dei sindacati per un allargamento degli organici da assegnare in via di fatto, ovvero in base al numero delle reali iscrizioni degli studenti che sarebbero superiori a quelle stimate in sede di organico previsto mesi fa e assegnato in sede di diritto. In verità, a Viale Trastevere non si aspettavano una presa di posizione così rigida e così formale da parte dell'Economia. Che invece non è andata tanto per il sottile ed è passato subito a minacciare la sanzione per i mancati tagli alle cattedre. Già, perché un guardingo Tps aveva inserito nella Finanziaria 2007 (comma 621) una clausola di salvaguardia a garanzia della effettività dei risparmi (448,2 milioni di euro per il 2007, 1,3 miliardi per il 2008 e 1,4 nel 2009): «In caso di accertamento di minori economie, si provvede a ridurre le dotazioni complessive del ministero della pubblica istruzione, a eccezione di quelle relative alle competenze spettanti al personale della scuola e dell'amministrazione centrale e periferica della pubblica istruzione, in maniera lineare e fino a concorrenza degli importi indicati».

Forse in ciò supportato, Padoa-Schioppa, dai dati forniti dalla Ragioneria generale dello stato che testimoniano come i risparmi previsti a carico delle scuole dalle Finanziarie degli ultimi anni non stati quasi per niente realizzati. Nel telegramma Tps addirittura chiede conto a Fioroni anche di circa 12 mila cattedre in più che sarebbero state costituite nel 2006/07, quando il governo era di centro-destra e la clausola di salvaguardia non c'era.

Viale Trastevere sta cercando di correre ai ripari per evitare un taglio dagli effetti disastrosi in una scuola già in affanno per circa un miliardo di euro di debiti pregressi. Ieri il viceministro all'istruzione, Mariangela Bastico, ha cercato di spiegare la situazione ai sindacati: servirebbe tagliare almeno 1800 cattedre per dare il segnale della buona volontà. A rischio in particolare alcune regioni del Sud, che hanno fatto registrare un forte calo del numero degli alunni. Si tratta di Campania, Puglia, Sicilia, Sardegna e Calabria, e,con numeri più contenuti, Abruzzo, Molise e Basilicata. La mannaia potrebbe abbattersi sulle cattedre dei docenti di sostegno. In alcune regioni, si sta pensando anche di azzerare le prime classi delle scuole medie a indirizzo musicale. «Un attento al diritto di studio», è stata la risposta unanime dei sindacati, che ora parlano di sciopero. L'amministrazione intanto va avanti.