Fioroni: passi avanti nel cammino per la sussidiarietà.
E sulla disciplina degli studenti promette linea dura

"Parità economica per i licei privati"
Il ministro entusiasma il Meeting di Cl:
soldi a ogni istituto no profit.

Vittadini: "Per l'Italia è un passaggio storico,
una linea Maginot che difenderemo dagli attacchi della sinistra

Jenner Meletti, la Repubblica 25/8/2007

 

DAL NOSTRO INVIATO
RIMINI - «Il ministro Giuseppe Fioroni ci ha appena annunciato che per la scuola privata è stata avviata la parità non solo giuridica, decisa dal ministro Berlinguer, ma anche economica». Il presidente della fondazione per la sussidiarietà, Giorgio Vittadini, sembra leggere il Bollettino della vittoria. «Dopo le materne e le elementari i fondi possono arrivare anche alle scuole superiori non solo sulla base di progetti ma semplicemente perché esistono. Questo è un passaggio storico. Questa è la linea Maginot per l'Italia. Ci saranno proteste, ad esempio da parte della corporazione Cgil, che ha posizioni da uomo di Neandhertal, ma noi difenderemo questa linea». Si chiude con il botto, il Meeting di Cl. È proprio il ministro della Pubblica istruzione a scatenare l'entusiasmo. «Quando sono arrivato al ministero - racconta - non speravo di riuscire a fare quanto era stato avviato dal governo precedente. Poi ho scoperto che i 500 milioni previsti dalla legge 62 erano stati tagliati. Mancavano 166 milioni. Sono riuscito a ripristinarli, nell'ultima Finanziaria. Con il decreto dell'8 luglio si è precisato il loro uso: non vanno dati alle scuole che cercano il profitto (basta con denari ai diplomifici) ma solo a quelle no profit. E a differenza del passato, oltre alle elementari e alle medie, i soldi andranno anche alle superiori. E senza il passaggio nelle commissioni parlamentari, previsto per le grandi aziende private».

Viene applaudito, il ministro che annuncia finanziamenti pubblici ai licei privati e che cita Sant'Ignazio: «Educare non si fa con le parole ma con ciò che si è». Davanti alla platea sgrida se stesso come genitore. «Non ho mai letto i temi di mio figlio. Quante volte, invece del dialogo, c'è solo l'offerta di soldi perché il ragazzo compri ciò che desidera?». La famiglia è in crisi e chiede che altri ripristino l'autorità perduta. «Quante volte si chiede ai docenti di dire quei no che a casa non si pronunciano più? Quanti sono i genitori che la mattina vanno a scuola presentandosi come sindacalisti dei figli?». Molte cose debbono cambiare, nella scuola italiana. «Tre studenti su quattro non fanno i corsi per recuperare i debiti (io non ho ancora capito cosa siano) e vengono comunque diplomati, asini e contenti. La scuola non deve diventare un progettificio continuo. L'autonomia è sacra, ma una scuola deve garantire la serietà dell'insegnamento. Il 3 settembre presenterò le "indicazioni per il primo ciclo". Sarà scritto chiaramente che gli alunni debbono imparare le tabelline, la grammatica, Dante, la storia. Anche per la disciplina molte cose debbono cambiare. Per chi compirà atti "contro la dignità della persona umana" si partirà dalla sospensione di 15 giorni per arrivare alla non ammissione allo scrutinio o all'esame finale. Non è possibile continuare come in passato: una bambina è stata struprata nei bagni e per la vergogna ha cambiato scuola. I violentatori sono rimasti».

Linea dura anche per i docenti. «Chi compie reati incompatibili con la figura dell'insegnante se ne deve andare. Via anche chi non fa quello che deve fare». Per gli insegnanti, dopo la chiusura delle graduatorie permanenti, ci sarà un nuovo concorso. «Chi lo vince, insegna. Chi non lo supera, se ne va dalla scuola. Magari ci riproverà». E mentre il Meeting annunciale 700 mila presenze complessive, circola già il titolo per il prossimo anno: «O protagonisti o nessuno».