Fioroni svita i CSA.

da Tuttoscuola dell'11/9/2006

 

L’ultima operazione di svitamento ad opera del cacciavite del ministro Fioroni, dopo il blocco della sperimentazione del secondo ciclo, del tutor, del portfolio, delle valutazioni INVALSI, riguarda i CSA (Centri di Servizio Amministrativi), a suo tempo introdotti dal precedente governo di centro-sinistra in attuazione della legge Bassanini 1 di riforma dalla Pubblica Amministrazione (Decreto Legislativo n. 300/1999) e del DPR 347/2000 (Regolamento del Ministero della Pubblica Istruzione).

La direttiva del ministro Fioroni del 7 settembre 2006 dispone la trasformazione dei CSA in USP (Uffici Scolastici Provinciali), ai quali vengono assegnati compiti importanti in materia di sicurezza degli edifici e di edilizia scolastica, ricognizione e monitoraggio dei progetti realizzati dalle scuole utilizzando i fondi strutturali europei, osservanza dell’obbligo scolastico, integrazione dei diversamente abili, e poi ancora di sostegno all’autonomia delle scuole, promozione della partecipazione studentesca e altro ancora. Da notare che i suddetti compiti vengono assegnati direttamente - e non per il tramite degli Uffici Scolastici Regionali - anche se i responsabili degli USP si organizzeranno "d'intesa con i Direttori generali regionali".

Insomma, quasi un ritorno a prima dell’istituzione delle Direzioni scolastiche regionali, quando i Provveditorati agli studi, poi disciolti e sostituiti dai CSA, costituivano l’unico terminale territoriale per l’Amministrazione centrale. Ridimensionamento degli USR? Anticipo di riassetto delle articolazioni periferiche del Ministero in funzione delle competenze attribuite alle Regioni? O forse anche una risposta al ministro degli Affari Regionali Linda Lanzillotta che ha annunciato la presentazione in settimana delle linee guida del ddl di riordino delle funzioni degli enti locali, con possibile accorpamento di tutti gli apparati periferici in un’unica sede governativa (nell’ambito di un processo di "dimagrimento" e di semplificazione organizzativa statale, con "effetti immediati sui conti pubblici")? Lo sapremo presto, anche perché le organizzazioni sindacali del comparto ministeri hanno chiesto chiarimenti sulla direttiva, e "sono in corso incontri tecnici per definirne gli aspetti applicativi", come informa una nota del MPI datata 8 settembre 2006.

Intanto però si registrano le prime reazioni negative: secondo l’Andis, l’associazione di dirigenti scolastici, la direttiva "propone modelli dirigistici che contrastano con l’autonomia delle scuole".