Reclutamento dei dirigenti delle scuole:
esito dell’incontro di oggi al Ministero.
dall'ANP,
14/9/2006
Nell’incontro svoltosi oggi sulle problematiche
relative alle procedure concorsuali per il reclutamento in via
ordinaria dei dirigenti scolastici sono state discusse le linee guida
di una possibile proposta di modifica legislativa, che si ponga
l’obiettivo della semplificazione e di una maggior efficienza dei
concorsi dirigenziali nella scuola ed eviti il sorgere dei problemi
che l’attuale procedura ha mostrato. Le linee guida elaborate
dall’Amministrazione verranno poi tradotte in un articolato di legge.
Le caratteristiche principali del nuovo sistema
di reclutamento delineate nella nostra proposta, che abbiamo
illustrato nel corso dell’incontro, sono:
-
delegificazione della materia: un decreto
ministeriale si occuperà di definire i dettagli della procedura
concorsuale, le modalità e i tempi della formazione, ivi incluso il
tirocinio, in modo da sgravare i successivi bandi, emanati con
decreto del competente Direttore Generale del Ministero, dalla
necessità di definire la conseguente disciplina;
-
obbligatorietà della indizione periodica
(triennale o biennale) dei concorsi; si tratta di una caratteristica
che abbiamo richiesto fosse esplicitamente inserita per evitare
quanto successo in passato (lunghissima assenza di concorsi, per
oltre dodici anni);
-
la riduzione a cinque anni di servizio
effettivo per la partecipazione al concorso da parte dei docenti in
possesso di laurea;
-
l’eliminazione della distinzione in settori
formativi diversi;
-
la sostituzione dell’attuale preselezione per
titoli con una preselezione basata su prove oggettive di carattere
culturale, professionale e attitudinale, cui parteciperebbero tutti
i candidati;
-
concorsi effettuati con la seguente procedura:
-
prova scritta, a cui saranno ammessi tutti
coloro che superano le prove di preselezione;
-
prova orale;
-
valutazione dei titoli;
-
formazione della graduatoria dei vincitori;
-
periodo di formazione e tirocinio per i
vincitori.
Su quest’ultimo punto abbiamo contrastato la
proposta dell’Amministrazione, che collocherebbe il periodo di
formazione subito dopo la prova scritta, ipotizzando di ammettervi un
numero di candidati pari al numero dei posti messi a concorso,
maggiorato del 10%. Ciò è secondo noi negativo, poiché così facendo
verrebbe assegnata quasi esclusivamente alla prova scritta la funzione
di selezionare i vincitori, dando un rilievo più scarso alla prova
orale e rendendo quasi inutile la valutazione dei titoli, che
rileverebbero solo nel determinare chi rientra fra i vincitori e chi
invece si colloca nel 10% aggiuntivo. In tal modo verrebbero
penalizzati i candidati in possesso di titoli culturali e
professionali particolarmente orientati al profilo dirigenziale
(incaricati, collaboratori vicari, figure di sistema etc.).
L’Amministrazione ha rinviato ad un successivo incontro l’esame
dell’articolato, che sarà predisposto nei prossimi giorni.
Nell’incontro è stato poi sollevato il problema derivante dalla
scarsità dei posti disponibili per il concorso riservato rispetto alla
platea dei presidi incaricati interessati al concorso stesso (si
veda il nostro comunicato a seguito della riunione dello scorso 11
settembre).
Ferma restando l’immediata emanazione del bando, abbiamo chiesto che a
questo problema venga posta la dovuta attenzione e siano studiate
tutte le soluzioni possibili.