Il ministro a Bologna parla di progetti e Finanziaria.

Fioroni:
«Scuola, no ai tagli Priorità: precari e sicurezza».

  da L'Arena di Verona del 16/9/2006

 

Bologna. Risolvere il problema dei precari storici che da anni lavorano nella scuola e investire risorse per mettere a norma gli edifici scolastici dopo 50 anni di deroghe. Giuseppe Fioroni, ministro della Pubblica istruzione, nella giornata bolognese durante la quale ha visitato anche le classi interne all’ospedale ortopedico Rizzoli e ha incontrato in via riservata il cardinale Carlo Caffarra, indica questi problemi come priorità del ministero in vista della Finanziaria.

Ai sindacati chiede di «comportarsi in modo serio, come peraltro stanno facendo», osserva, «e scadenzare su questi due obiettivi le altre richieste». Altrimenti c’è il rischio «di fare sponda a chi non vuole che io sistemi i precari». Quanto ai risparmi che il ministero può fare, Fioroni ha detto no ai tagli nel rapporto fra docenti e numeri di studenti, oggi molto più basso che nel resto d’Europa.

Questo, ha sostenuto, il ministro, vorrebbe dire rimettere in discussione scelte di civiltà fatte dal nostro Paese (le 40 ore nella materna, il tempo pieno e prolungato, l’inserimento nelle classe dei diversamente abili, le scuole e le classi sparse nei 7.000 comuni con meno di 5.000 abitanti, anche in montagna o alle Tremiti). Quindi no ai tagli in questi capitolo, ma sì a quelle razionalizzazioni di spesa che «non riguardano la centralità dello studente».

Fra queste, Fioroni ha indicato i tanti docenti che «operano altrove e non esercitano più la funzione docente» che non possono più gravare sul bilancio del ministero. Il ministro ha indicato anche il problema delle supplenze. «Un elemento che possiamo concorrere a sistemare per dare il nostro contributo», ha affermato nel pomeriggio in un incontro a cui hanno partecipato anche l’assessore regionale Paola Manzini e il sottosegretario Mariangela Bastico (ex assessore in Emilia-Romagna) riferendosi al fatto che in sei regioni c’è un’incidenza dei periodi di malattia superiore alla media (il ministro ha ironizzato parlando di «pandemia irreversibile»).

Poi però parlando con i cronisti ha corretto un po’ il tiro, spiegando che i dati rischiano di non essere attendibili come escono dai «cervelloni» del ministero perché può esserci un’immissione né totale né corretta nei vari passaggi dalle scuole agli uffici periferici e infine al ministero di Viale Trastevere.

Infine, Fioroni ha insistito sull’importanza dell’istruzione tecnica, «gamba fondamentale per recuperare il gap del nostro Paese», confinata in ruolo di serie b dalla Riforma Moratti e ha aggiunto che «gli istituti professionali di stato non passeranno alle competenze delle Regioni».