Signor Ministro, ci faccia capire.

di Aristarco Ammazzacaffè, da ScuolaOggi del 2/9/2006

 

Moratti ministro, per la quale abbiamo sempre nutrito una passione a volte viscerale, a dispetto del nostro animo sostanzialmente oraziano, rimane per noi un riferimento difficile da cancellare. Visti gli effetti.

Perciò tutte le azioni del nuovo ministro che più apprezzeremo le indicheremo con un termine che ce la evochi – che ne dite di “morattate”? - perché ne vediamo in lei l'anticipatrice, la nutrice e anche la levatrice.

Se la cosa vi va e senza impegno.

A suggerircelo - il termine intendo - è stata la Direttiva ultima del neoministro Fioroni sulle "Linee di intervento per l'anno scolastico 2006-2007".

Che ci ha sorpreso. In positivo, ovviamente. Mi sembrava, leggendolo, di leggere gli OSA delle indicazioni morattiane. Una cosa che non finiva mai. Però, come si dice, piena di senso e di valore. A scoprirli.

La Direttrice, come risulta, esplicita preliminarmente le "Prospettive di scenario" che, a leggerle con una qualche attenzione, ti coinvolgono a tal punto, per significatività ed incidenza, che non sai, a un certo punto, se si tratti di prospettive per uno scenario da definire o di scenari per prospettive da perseguire. Chiedere in giro.

Subito dopo, il testo ministeriale tenta l'affondo con gli Obiettivi (così chiamati per la familiarità degli estensori col termine, che però poteva essere anche, ad libitum: impegni con, specchietti per, promesse a, strizzatine di, e così via elencando. Mica tutti, gli obiettivi, ovviamente, sono riportati, ma solo quelli "prioritari". Che si fermano a quarantuno, se la cosa non vi impressiona, per la sola area A, detta dell'Istruzione. A cui seguono altri nove, sottoarticolati in altri 40, o giù di lì, che riguardano l'Area B o della Programmazione, del Bilancio, delle Risorse umane, dell'Innovazione tecnologica e della Comunicazione. E fors'anche di Comunione e Liberazione. Chissà.

E poi c'è l'area C o dei Controlli e del Monitoraggio, che giustamente non ha obiettivi. Perché avranno pensato che non servono. Quando si dice.

Roba, in ogni caso, che, a leggerla tutta e di seguito, impressiona per la capacità di amalgamare insieme lucciole e lanterne, ma anche fischi e fiaschi e fioretti e fioroni.

Perciò, rispetto all'insieme degli obiettivi, la percezione immediata è che obbediscano tutti felicemente ad un'ottica strategica molto in voga al tempo di "Quelli della notte" di Renzo Arbore. E precisamente alla Teoria del "Brodo universale", di catalaniana memoria.

Nel senso che, messi così, si coglie alla perfezione la - diciamo così - liquidità dei rapporti che li lega e la tensione strategica diluita che li anima.

E così il perentorio e urgente obiettivo A18 ("Valorizzare la componente familiare nel progetto educativo") si intreccia con l'immancabile e sempre verde obiettivo A19 ("Contrastare e prevenire il fenomeno dell'abbandono scolastico"); e l'indiscutibile obiettivo A23 ("Diffondere la pratica delle attività motorie e sportive") si correla, in un rimando virtuoso e sinergico, con l'indistruttibile obiettivo A27 ("Garantire un adeguato supporto didattico agli alunni ricoverati in strutture sanitarie, degenti a domicilio o internati in strutture di recupero"). E così ancora, un obiettivo ventennale come l'A32 ("Portare ad attuazione un piano pluriennale di incremento e di adeguamento del patrimonio edilizio scolastico") intercetta e valorizza, in felice connubio a distanza, gli innegabili obiettivi A38 ("Potenziare e diffondere la dimensione europea dell'educazione") e A41 ("Incentivare le iniziative di cooperazione nell'area dei Balcani e del Mediterraneo e rafforzare i rapporti avviati con Cina, Russia e USA", che, come tutti sappiamo, è una priorità imprescindibile).

Per cui, concreto e astratto, vecchio e nuovo, vicino e lontano, locale e globale, capre e cavoli, urgente e ordinario, moratti e il suo contrario, li si ritrova assieme in un pout pourri da geni della trovata. Se convenite, ovviamente.

Mi spiace solo non si sia stato proposto il mio obiettivo preferito: "Favorire la coltivazione degli anemoni nei giardini delle scuole". La Direttiva ci avrebbe guadagnato molto. Ma, pazienza. Sarà per l'anno prossimo.

In compenso però troviamo proposti in forma felicemente precisa e netta due obiettivi, l'A30 ("Procedere all'assunzione in ruolo del terzo contingente di 3.060 insegnanti di religione cattolica") e l'A34 ("Proseguire l'attività di sostegno alla scuola paritaria…" con finanziamenti che neanche la Moratti aveva osato. Ovviamente "nell'ottica del raggiungimento delle finalità educative". Messo lì per chi volesse malignare e arricciare il naso; ce n'è sempre in giro, purtroppo). Si tratta di obiettivi che certamente non piaceranno a tanti laici e cattolici democratici (peggio per loro), ma al cardinale Ruini sì. E questo conta. Vuoi mettere? D'altra parte non si può piacere a tutti. E Ruini poi val bene un paio di obiettivi. Benedetti e subito. O no?

Ad ogni buon conto, signor Ministro, di questo vogliamo rassicurarla: tiferemo sempre per Lei, come abbiamo fatto con la Moratti quando faceva le tante cose che i suoi apprezzavano.

Però, Onorevole, per favore, ci faccia capire.