Le prove Invalsi presentano alunni bravi al sud
e scadenti al nord.

da Tuttoscuola, 21 settembre 2006

 

Sembrano in controtendenza i dati, rispetto a quelli emersi dalle rilevazioni, che l’Invalsi ha reso noti nei giorni scorsi, relativamente alle rilevazioni degli apprendimenti nelle seconde e quarte classi di scuola primaria, di prima classe della secondaria di I grado e di prima e terza degli istituti superiori, per italiano, matematica e scienze.

In particolare ha sorpreso, contro molte aspettative, la scuola elementare che risulta a buoni od ottimi livelli al sud e sotto la media al nord.

Le ragioni di questa differenza, in molti casi piuttosto significativa, potrebbero essere dipendenti da due ipotesi, di cui una maliziosa.

Innanzitutto al nord vi è una maggior presenza di bambini stranieri che, per ammissione di molti insegnanti di scuola primaria, hanno faticato a decodificare i testi delle prove a causa della scarsa conoscenza della nostra lingua.

E l’ipotesi maliziosa? Al sud sarebbe stato più diffuso l’atteggiamento "comprensivo" degli insegnanti nei confronti dei propri alunni con più frequenti "aiutini" per superare i test.

Illazioni gratuite? Sospetti infondati? Di certo ipotesi non suffragate da prove.

Chissà, ma, ad ogni buon conto, da quest’anno si cambia e la nuova direttiva emanata dal ministro Fioroni sembra proprio cogliere quegli elementi di criticità emersi, introducendo modifiche che potrebbero far cadere pregiudiziali sull’attendibilità delle prove ed eliminare sospetti sulla procedura di somministrazione.

Sarà previsto infatti che la somministrazione delle prove venga effettuata mediante l’assistenza di rilevatori esterni. Inoltre, considerato che le prove non saranno più obbligatorie per tutti, le scuole campione saranno scelte secondo criteri statistici, lasciando intendere che potrebbero esservi pesi diversi per situazioni differenziate (esempio, classi in territori socialmente depressi, scuole con stranieri, ecc.).