Aprea accusa Fioroni
di smontare le leggi con atti amministrativi

da Tuttoscuola, 19 settembre 2006

 

L’ex-sottosegretario all’Istruzione, on. Valentina Aprea, è firmataria, insieme ad altri deputati di Forza Italia, di un’interpellanza urgente al ministro Fioroni con la quale lo accusa di utilizzare atti amministrativi (direttive e circolari) per modificare disposizioni di legge.

Secondo la parlamentare, l’on. Fioroni sarebbe incorso ripetutamente in queste situazioni di violazione di norme legislative, a cominciare dalla direttiva generale sull’azione amministrativa per l’anno 2006-2007 nella quale, per fronteggiare l’abbandono scolastico, prevede il ricorso al biennio unitario con innalzamento dell’obbligo scolastico a 16 anni. Una norma che ancora non esiste, mentre invece, osserva l’Aprea, c’è tuttora, non abrogato e non disapplicabile, il decreto legislativo n. 76/2005 sul diritto-dovere.

Dura la critica anche alla più recente direttiva per la riforma dei CSA che hanno cambiato funzione e denominazione (uffici scolastici provinciali). Una modifica che non avrebbe potuto essere decisa con direttiva ministeriale, visto che i CSA sono stati previsti da una norma regolamentare (DPR).

L’on. Aprea stigmatizza l’operato del ministro anche per quanto il suo Capo di Gabinetto, con una nota circolare del 31 agosto scorso, ha detto a proposito del portfolio, delle schede di valutazione degli alunni e dell’esame di idoneità nella scuola primaria.

La parlamentare azzurra difende anche la precedente direttiva del ministro Moratti sull’azione dell’Invalsi per il 2006-2007, sostenendo che il ministro Fioroni non avrebbe potuto emanarne un’altra relativa sempre allo stesso anno scolastico, determinando in tal modo disfunzioni e ritardi.

Ora la replica a Fioroni.