Nel 2006 una culla su dieci
accoglie un bambino straniero.

da TuttoscuolaNews N. 258, 11 settembre 2006

 

Con tutta probabilità a fine anno il 10% dei bambini nati  in  Italia sarà figlio di stranieri.

Dai dati Istat sulla situazione demografica del Paese che riportano le nascite registrate nell'ultimo quinquennio, con  specifica  anche  dei nati stranieri, risulta che nel 2004 l'8,4% dei  nati  in  Italia  era figlio di genitori con cittadinanza non italiana.

Esattamente,    su  553.770  bambini  nati  in  Italia,  46.642  erano stranieri.

Se si considera che, in base ai dati Istat elaborati da "Tuttoscuola", la percentuale di bambini stranieri nati in Italia negli  ultimi  anni è andata sistematicamente aumentando, passando dal 4%  del  1999,  al 5,5% del 2001 e al 6,1% del 2003,  è  prevedibile  che  a  fine  anno tocchi o superi, con 55 mila nuovi nati, il 10% del totale dei fiocchi rosa e azzurri.

Nei prossimi anni, quando questa leva di nati 2006 sarà scolarizzata, l'attuale incidenza di alunni stranieri, che una recente pubblicazione del Ministero della Pubblica Istruzione ha quantificato  in  circa  il 5%, salirà almeno al 10-15%, perchè nel frattempo, a questi  bambini stranieri nati in Italia se ne saranno aggiunti molti altri nati fuori d'Italia ed emigrati nel nostro Paese.

Se si considera che da anni il numero complessivo dei nati  in  Italia è stabile (minime le oscillazioni intorno alle 540-550  mila  unità) l'incremento di nati  stranieri  fa  capire  che  vi  è  un  fenomeno contestuale di minor nascite di bambini italiani.

Ma questa incidenza di maggiori nascite straniere  pone  l'urgenza  di affrontare la questione della cosiddetta seconda  generazione,  cioè, appunto, dei figli di stranieri nati in Italia.

Le recenti vicende delle seconde generazioni in Francia  e  nel  Regno Unito sollecitano il nostro Paese a  non  attendere  che  il  fenomeno diventi un problema dai gravi risvolti sociali e culturali.