Varata la Finanziaria 2007.

di Reginaldo Palermo La Tecnica della Scuola del 2/10/2006

 

Alla fine il match fra Fioroni e Padoa Schioppa si è concluso in parità. Almeno sulla carta il Ministro dell’Istruzione è riuscito a far rientrare alcune delle norme più pesanti ideate dal Ministero dell’Economia anche se alcuni “tagli” restano.
Da Viale Trastevere diramano un elenco delle misure che interessano la scuola ma tralasciano di parlare di alcuni punti che certamente non faranno piacere al personale docente e Ata.

 

Tutti gli automatismi di aumento stipendiale (quelli cioè legati alla anzianità) saranno diminuiti del 50% in modo da consentire qualche incremento delle risorse destinate alle contrattazione che, nella scuola come in tutto il pubblico impiego, dovrà servire per “premiare” il merito e la produttività.

Da ora al 2010 saranno assunti 150mila nuovi docenti e 20mila Ata , mentre dal 1° gennaio 2010 saranno bloccate tutte le graduatorie permanenti e le nuove procedure per il reclutamento.

Alle scuole i fondi verranno assegnati direttamente dal Ministero senza passare dagli Uffici regionali o dai CSA. Ciascuna istituzione scolastica riceverà una assegnazione unica che dovrà servire per tutte le attività, dal pagamento dei supplenti fino all’acquisto dei materiali didattici.

Si parla di una dotazione complessiva di 2 miliardi e 700 milioni; ma la nuova procedura potrebbe comunque creare qualche difficoltà: finora, infatti, i CSA potevano erogare somme aggiuntive alle scuole che, per qualche motivo, avevano dovuto conferire molte nomine a supplenti temporanei. D’ora innanzi, se tutto il budget disponibile a livello nazionale sarà ripartito fin da subito fra le scuole, queste compensazioni non saranno più possibili.

Sull’edilizia scolastica Fioroni ha strappato un impegno di 250 milioni di euro che però saranno assegnati solo a quelle regioni e a quegli Enti Locali che si mostreranno disponibili a fare la loro parte. Anzi, per i Comuni che non si accolleranno un terzo della spesa, non verranno più concesse proroghe per la messa a norma degli edifici.

Novità in arrivo anche per gli anticipi nella materna: nasceranno le sezioni “primavera” per i piccoli di età compresa fra i 2 e i 3 anni ma solo se ci saranno accordi con gli Enti Locali.

Per quanto concerne gli insegnanti di sostegno si andrà ad un progressivo superamento del rapporto 1:138 in modo da commisurare le dotazioni organiche al numero effettivo di disabili.

Per le scuole paritarie è previsto un ulteriore stanziamento di 100 milioni di euro che dovrebbe servire soprattutto per continuare a garantire il funzionamento delle scuole dell’infanzia.

Infine l’obbligo scolastico: nonostante tutti i buoni propositi (“Su questo tema bisognerà coinvolgere le scuole” hanno detto più volte sia Fioroni sia Bastico), un comma della legge di bilancio prevede l’estensione dell’obbligo a 16 anni; ma su questo bisogna aspettare di conoscere il testo esatto della norma, perché se l’obbligo potrà essere assolto anche al di fuori del sistema di istruzione, si porranno subito problemi con la sinistra radicale e con Cgil-Flc.

Per il momento, solo la CUB Scuola ha dichiarato apertamente guerra ai provvedimenti annunciati dal Governo, confermando lo sciopero dei precari per il 6 ottobre e quello del pubblico impiego per il mese di novembre.