574 telefonate per nominare un supplente.

da TuttoscuolaNews N. 265, 30 ottobre 2006

 

Ormai il disservizio per nominare supplenti nella scuola primaria non fa più notizia, anche se, tra costi per telegrammi, tempi interminabili di ricerca del docente supplente, trasferimenti da una classe all'altra di scolaresche orfane di insegnante ed altre esperienze di cronaca dell'assurdo (prima del 2000 questo non avveniva), si potrebbe scrivere un libro bianco o tragicomico.

L'ultima notizia della serie - ma siamo pronti a dare spazio ad altre situazioni al limite - è quella di una segreteria di una scuola della provincia di Latina che ha dovuto effettuare ben 574 telefonate (costi e tempi ve li lasciamo immaginare) prima di trovare un supplente (il giorno dopo) che finalmente ha detto di sì, arrivando comunque a scuola a fine mattinata, ma con diritto a vedersi valutata e pagata la giornata di servizio.

Nel frattempo, mentre un'impiegata a tempo pieno telefonava a centinaia di supplenti che, avvalendosi di un loro diritto (è così) hanno rifiutato (senza conseguenza alcuna) la proposta di nomina, gli scolari venivano suddivisi in gruppi e affidati ad altre classi (in barba alla continuità didattica).

Abbiamo notizia di insegnanti di ruolo che, nel corso delle assemblee per il rinnovo delle RSU che si svolgono in questo periodo, hanno chiesto ai rappresentanti sindacali di essere tutelati dall'emergenza supplenze, visto che, a causa dei ritardi di nomina, quasi quotidianamente in alcune scuole salta la programmazione della attività didattica per ospitare alunni di altre classi, scaricando l'emergenza sugli insegnanti in servizio.

Un problema che sussiste da quando è stato introdotto il regolamento sulle supplenze brevi dei docenti nel 2000 (poi applicato dal 2003) e che ora ha ereditato il ministro Fioroni. C'è da augurarsi che sia la volta buona per un cambiamento delle regole per le supplenze che proprio in queste settimane si stanno discutendo con i sindacati al Ministero della Pubblica Istruzione.