Scuole alla ricerca di punti di riferimento.
Tuttoscuola,
3 ottobre 2006
L’overdose di autonomia e di libera
scelta che è piovuta in questo inizio d’anno scolastico sulle scuole
del primo ciclo sta mettendo a dura prova la tenuta dei dirigenti
scolastici e dei collegi dei docenti.
Il rapido smontaggio degli istituti normativi della riforma se da un
lato ha bloccato alcune riforme che suscitavano molte polemiche,
dall’altro ha inevitabilmente creato un po’ di disorientamento:
bisogna evitare un periodo di interregno che incentivi (per via di una
legge di riforma in vigore in procinto di essere modificata) fenomeni
di rallentamento e, appunto, di disorientamento. In effetti, dopo
l’emanazione delle linee di indirizzo per l’anno ponte 2006-2007, ci
sono poche certezze nel pianeta riforma.
L’unica riguarda gli istituti normativi (tutor, esperti esterni,
mobilità) disapplicati dall’accordo contrattuale (la Corte dei Conti
ha registrato l’accordo?), mentre il resto (portfolio, valutazione
degli alunni, piani di studio, obiettivi specifici di apprendimento) è
stato rimesso all’autonomia scolastica, delegificando, di fatto, le
norme che ne vincolavano l’applicazione.
Soprattutto i dirigenti scolastici si muovono senza punti di
riferimento certi, e faticano a governare un sistema che, a questo
punto, deve darsi completamente regole proprie.
In questo clima, il "fai da te" e la deregulation possono prevalere e
portare dritto verso la conservazione dell’esistente, cioè verso una
condizione che preferisce la routine quotidiana all’innovazione
autonoma.
Sarebbe pericoloso passare l’anno ponte in questa condizione.
Sarebbero utili dal centro ulteriori segnali di orientamento e di
rassicurazione.