Un progetto per risolvere da TuttoscuolaNews N. 261, 2 ottobre 2006
Nel testo ufficioso della legge finanziaria c'è un passaggio un po’ criptico che si presta a varie interpretazioni, ma che, in attesa di chiarimenti che dovrebbero venire dal ministero e, in particolare, dal vice ministro Mariangela Bastico, potrebbe rappresentare la soluzione al problema degli anticipi nella scuola dell'infanzia. Il programma dell'Unione ha previsto, come è noto, l'abrogazione degli anticipi, a cominciare da quelli della scuola dell'infanzia. Quando, però, i nuovi responsabili dell'Istruzione hanno voluto accertare l'esatta situazione dell'applicazione dell'anticipo nell'infanzia avvenuto in questi primi due anni di attuazione della riforma, pur in forma ridotta e con natura straordinaria, hanno scoperto che circa 70 mila bambini l'anno scorso hanno utilizzato l'anticipo. Si tratta del 13-14% dei bambini che si iscrivono all'infanzia ogni anno: un dato che va considerato la spia di un bisogno di aiuto alle famiglie che gli scarsi servizi per la prima infanzia non riescono attualmente ad assicurare. La sperimentazione di nuovi percorsi di accompagnamento per bambini tra 0 e 6 anni, da realizzare in collaborazione con gli Enti locali, come sembra prevedere la Finanziaria 2007, prospetta soluzioni per gli anticipi di iscrizione alla scuola dell'infanzia in forma meno rigida di quella prevista dalla riforma Moratti, con soluzioni flessibili concordate localmente con i Comuni. In base al Censimento Istat soltanto il 18,75% dei bambini da zero a due anni frequenta una istituzione per la prima infanzia (63% in asili nido e 37% in scuole materne) con punte del 29,4% in Emilia Romagna (77% in asili nido) e, all'opposto, 12,5% in Molise (38% in asili nido) e 12,9% in Basificata. |