A scuola non prima di sei anni. Secondo gli esperti, molti casi di dislessia e di difficoltà comunicative sarebbero imputabili alla precocità di ingresso nell’istruzione formalizzata. di Alessandra Muschella da La Tecnica della Scuola del 17/10/2006.
L'Istituto di Ortofonologia (Centro per la diagnosi e terapia dei disturbi della relazione e della comunicazione)di Roma ha condotto un'indagine sulle difficoltà comunicative dei bambini a scuola. I risultati hanno evidenziato che il 10 per cento di coloro che frequentano la prima elementare è dislessico e il 30 per cento ha comunque difficoltà legate alla comunicazione. "Sarebbe opportuno concedere un anno in più prima di affrontare la scuola elementare", afferma Federico Bianchi, psicoterapeuta dell'Istituto, in perfetto accordo con il Ministero dell'Istruzione, secondo il quale l'obbligo scolastico andrebbe elevato a sei anni. Si ricorda che, secondo il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-IV), è possibile parlare di dislessia solo quando il livello raggiunto nella lettura, misurato ai test standardizzati somministrati individualmente sulla precisione, sulla velocità o sulla comprensione della lettura, risulta al di sotto di quanto previsto in base all'età cronologica del soggetto, alla valutazione psicometrica dell'intelligenza e a un'istruzione adeguata all’età. Per poter parlare di dislessia, inoltre, occorre che l’anomalia interferisca in modo significativo con l’apprendimento scolastico o con le attività quotidiane che richiedono capacità di lettura. Occorre pertanto porre molta attenzione a non confondere alcune normali variazioni nelle abilità di lettura con la dislessia, che può essere diagnosticata solo se al soggetto sono state fornite adeguate opportunità scolastiche e culturali, se il suo quoziente intellettivo risulta nella media e se non presenta deficit sensoriali che possano, da soli, spiegare i problemi di lettura. |