Maturità:
basterà la "lode" per rilanciare il merito?

da TuttoscuolaNews N. 265, 30 ottobre 2006

 

Tra le novità contenute nel disegno di legge di riforma dell'esame di Stato (ex maturità) approvato in sede referente dalla Commissione Cultura del Senato, che dovrebbe approdare in aula il 7 novembre, sta la possibilità di assegnare la votazione di 100/100 con l'aggiunta della "lode", come all'università.

Il relativo emendamento, proposto dal sen. Franco Asciutti (Forza Italia), è passato con una larga maggioranza, così come un altro emendamento, presentato dal sen. Giuseppe Valditara (AN), che assegna all'esame il compito di verificare la cultura di base e le capacità critiche del candidato oltre che le competenze e conoscenze acquisite nell'ultimo anno di studi.

Si tratta in entrambi i casi, ma soprattutto nel primo, di misure volte a premiare il merito individuale, che le votazioni prima in sessantesimi (dal 1969) e poi in centesimi (dal 1999) avevano finito per occultare, assegnando ad un elevato numero di candidati la votazione massima. La legge n. 425/1997 (riforma Berlinguer) prevedeva che la Commissione potesse assegnare fino a 5 punti in più agli allievi particolarmente brillanti, ma questa norma aveva dato luogo in pratica ad un addensamento delle votazioni sul valore massimo.

La "lode" dovrebbe ora servire a distinguere i "bravi" dai "bravissimi", dal momento che per ottenerla il candidato dovrà conseguire il punteggio massimo in tutte le prove (45/45 in quelle scritte e 30/30 nel colloquio), e nel credito scolastico (25/25). È probabile che in questo modo si possa individuare un più ristretto numero di allievi davvero eccellenti. Meno certo è che il merito individuale possa essere riconosciuto nella sua specificità: per questo servirebbero strumenti più complessi, qualcosa come approfondimenti ulteriori, eventualmente su richiesta del candidato, su particolari discipline o aree tematiche, e un non pletorico portfolio delle competenze.