La Finanziaria prevede una riduzione del 2% delle classi. E più controlli
sulle assenze dei docenti. Ma niente tagliola automatica, occhio alle differenze locali.

Supplenze e cattedre, ecco i tagli.

 Italia Oggi del 10/10/2006

 

L'articolo 66 della Finanziaria, incardinata alla camera per il primo via libera parlamentare, prevede un innalzamento del numero di alunni per classe: dalla media di 20,6 a 21. La relazione tecnica, allegata alla manovra, spiega: la misura dovrà produrre un taglio di circa 7.700 classi su 368 mila. E dunque, a partire dal prossimo anno ci saranno da pagare 19 mila docenti e 7 mila Ata, ossia bidelli, assistenti e amministrativi, in meno, per un risparmio complessivo conteggiato in 731 milioni di euro.

Quella della riduzione delle classi (-2% circa) è sicuramente la misura del pacchetto scuola da cui il governo si attende il risparmio più sostanzioso. Ci sono poi maggiori controlli sulle assenze per malattia dei docenti (meno spese per circa 25 milioni di euro l'anno), un tasso più basso del 10% di bocciati alle superiori (si veda ItaliaOggi di giovedì scorso), per 72 milioni di euro di minori uscite, meno docenti (-8 mila) per insegnare l'inglese alle elementari e la soppressione dei cda degli enti di ricerca, per quasi 8 milioni di risparmi.


Alla fine, il tributo della scuola alla manovra sarà di 448 milioni per il 2007, di 1,3 miliardi per il 2008 e di 1,4 miliardi a decorrere dall'anno successivo. Un contributo che l'attento ministro dell'economia, Tommaso Padoa-Schioppa, ha voluto mettere al sicuro inserendo una clausola di salvaguardia (art. 67). In concreto, lo stato bloccherà i trasferimenti al dicastero dell'istruzione corrispondenti alle somme non risparmiate. ´È una norma che evidenzia la serietà dei nostri impegni', spiega il viceministro all'istruzione, Mariangela Bastico, ´che vanno di pari passo con una politica seria di riorganizzazione del servizio in cui ci sarà più efficienza e qualità'.

Il terreno decisivo per testare la tenuta della promessa rigore dei conti-qualità del servizio sarà proprio l'innalzamento del numero di alunni per classe.

Il taglio di 7.682 classi (189 nell'infanzia, 2.925 alle elementari, 1443 alle medie e 3.124 alle superiori, recita la tabella allegata alla Finanziaria) non avverrà automaticamente. L'articolo parla di un procedimento in cui ´al fine di valorizzare la responsabilità dell'amministrazione e delle istituzioni scolastiche', saranno individuati ´obiettivi, da attribuire i dirigenti responsabili, articolati per diversi ordini e gradi di scuola e le diverse realtà territoriali'. Il compito più delicato, dunque, sarà del dicastero di viale Trastevere che nel decreto sulla formazione degli organici dovrà dire a direttori scolastici regionali e dirigenti provinciali come costituire le classi e quali deroghe concedere alla regola generale di 21 alunni per classe.

Nelle zone particolarmente impervie del paese, è l'esempio a cui più tiene il ministro della pubblica istruzione, Beppe Fioroni, il servizio sarà garantito comunque, anche se il numero di alunni dovesse risultare inferiore a quello stabilito dalla legge.

E sul fronte del personale, nessun effetto per docenti e Ata, assicura sempre il Mpi: saranno tagliati i posti di chi va in pensione e che non vanno a riassunzione.

I piani su cui si reggono i delicati equilibri della scuola sono molteplici.