Il viceministro Bastico: inaccettabile tagliare i docenti, ma serve più efficienza.

Scuola, ecco come cambia.

Nuovo obbligo a 16 anni anche nella formazione

 Italia Oggi del 3/10/2006

 

Alla fine lo ammette, Mariangela Bastico, viceministro all'istruzione: la scuola ha rischiato grosso con la manovra finanziaria. ´C'erano pressioni molto forti per ridurre drasticamente la spesa. Abbiamo dovuto spiegare, noi del dicastero dell'istruzione, che non sempre ragionare solo con i numeri è proficuo, perché l'istruzione pubblica è un servizio essenziale, e dunque non può essere compromesso, ma anche perché una logica esclusivamente ragioneristica non è sempre quella giusta per arrivare a risparmi di spesa effettivi'. Il riferimento è alla querelle con il dicastero dell'economia che ha tentativo, fino all'ultimo, di ridurre in modo netto il numero dei docenti, sia quelli ordinari che quelli per il sostegno agli alunni disabili. ´Era una proposta insostenibile', dice la Bastico.

 

Domanda. La Finanziaria prevede comunque economie di spesa: 448 milioni già quest'anno, 1,4 miliardi a regime, a partire dal 2009. Dove taglierete?

Risposta. Sono economie compatibili con la tenuta del sistema. I tagli ci saranno ma passano attraverso una riorganizzazione completa del servizio, che eviterà sprechi.


D. Partiamo dal numero di docenti per classe. Un innalzamento ci sarà.

R. Sì, ma solo dove possibile, ossia dove lo permetteranno le condizioni territoriali,e comunque entro un tetto dello 0,4. Se oggi la media è di 20,6 alunni per classi, il prossimo anno si potrà arrivare a 21 alunni per classe.


D. Anche il criterio per l'assegnazione dei docenti di sostegno è cambiato.

R. È stato superato il rapporto rigido di un docente ogni 138 alunni iscritti. I docenti saranno assegnati in base all'effettivo fabbisogno, certificato da Asl e uffici scolastici regionali.


D. Ancora non capisco dove risparmiate quanto previsto.

R. Si risparmia per esempio assegnando a diversa funzione, e anche amministrazione statale, quel personale inidoneo all'insegnamento per motivi di salute. Entro il 2007/08 ci sarà un piano definito di mobilità. Si risparmia riconvertendo, su materie affini a quelle per le quali ci si è abilitati, il corpo docente oggi già assunto ma in soprannumero sulla propria classe di concorso. Si risparmia eliminando i 20 istituti dell'Irre e riassegnando alle scuole il 50% degli insegnanti distaccati presso di loro. Si risparmia riducendo il numero eccessivo e insostenibile di ore di insegnamento negli istituti professionali e tecnici. Il sistema può essere più efficiente, ma solo se c'è una logica di fondo che risponda a un'idea precisa di scuola.


D. E qual è la vostra idea?

R. La Finanziaria dà dignità di legge a un nuovo obbligo scolastico: tutti dovranno proseguire la scuola dopo la licenza media per almeno un biennio, ossia fino ai 16 anni. Che non sarà uguale per tutti e che dovrà sfociare almeno in una qualifica professionale o in un diploma.


D. Questo significa promuovere la formazione professionale. Non temete lo scontro con la sinistra radicale che vuole un obbligo scolastico puro?

R. La formazione valida è quella svolta d'intesa con le scuole e comunque in grado di garantire saperi di base molto forti per tutti. Non ci saranno canali di serie A e serie B, come invece avveniva con la legge Moratti.


D. Da quando partiranno i nuovi percorsi?

R. Dal prossimo anno.


D. E dunque entro gennaio dovranno essere definiti i nuovi programmi, in tempo utile per le preiscrizioni.

R. Entro gennaio stileremo, con accordo in Conferenza stato-regioni, le linee guida a cui si dovranno attenere i centri. Le indicazioni nazionali, ossia i programmi, a regime saranno pronti per l'anno successivo. Richiedono tempo e tra l'altro riguardano tutta la scuola, dall'infanzia alle superiori e ai corsi di specializzazione post diploma.


D. In base a quali criteri rivedrete i programmi?

R. L'esigenza di fondo, che anche le rilevazioni internazionali confermano, è che a tutti i livelli servono conoscenze più forti su materie fondamentali. Non è pensabile, per esempio, che negli istituti professionali ci siano 40 ore di lezioni settimanali o nei tecnici 36 ore. Troppe, con bassi rendimenti. Vanno ridotte le ore, i ragazzi non possono essere bombardati. E rafforzato l'insegnamento su alcune discipline generali, da affiancare a una valida attività di formazione, per gli istituti più tecnici e professionalizzanti.
 

D. E i docenti che oggi insegnano sulle ore in più che fine faranno?

R. Con l'innalzamento dell'obbligo, aumenterà il numero degli studenti e dunque il fabbisogno di personale. Non ci saranno tagli agli organici.


D. Eppure la Finanziaria prevede che a partire dal 2010/2011 non ci siano più supplenze annuali.

R. Perché i posti vuoti in organico saranno tutti coperti con le assunzioni.


D. Avete eliminato l'ingresso anticipato alla scuola d'infanzia previsto dalle legge Moratti. Ora spuntano le classi primavera, non è la stessa cosa?

R. Le classi primavera, ossia per i bimbi dai 2 ai 3 anni, sono cosa diversa dalla compresenza in una stessa classe di bambini di età diversa, dai 2,5 anni ai 5 anni. Prenderemo spunto dalle migliori esperienze per realizzare un servizio che funziona.