Colpa di una svista tecnica.

 Italia Oggi del 3/10/2006

 

Una partita giocata su più tavoli, quella sulla Finanziaria, che ha impegnato il ministro dell'istruzione, Beppe Fioroni, e quello dell'economia, Tommaso Padoa- Schioppa, per più di un mese. Venerdì scorso, la gran giornata dell'approvazione da parte del consiglio dei ministri della manovra, tutto doveva essere pronto. Ma quando Fioroni ha cominciato a sfogliare gli articoli della Finanziaria che riguardavano la scuola è sbiancato. Nell'articolato distribuito figuravano tutti i tagli proposti fino a due giorni prima dal dicastero dell'economia e che avevano fatto infuriare sindacati e parte della maggioranza: cattedre di sostegno all'handicap ridotte (circa 43 mila in meno), numero di alunni per classe innalzato, assunzioni dei docenti precari per 80 mila unità e in quattro anni. E anche le tabelle allegate con l'indicazione dei risparmi di spesa attesi erano ferme a due giorni prima.

´Si tratta solo di una svista, di un errore tecnico', si sono affrettati a rispondere quelli del tesoro, prima che la grana finisse davanti al premier, Romano Prodi. Sospesa la riunione (ufficialmente si è trattato di una "pausa tecnica causa revisione testi"), i due dicasteri hanno scritto ex novo le norme frutto dell'accordo politico raggiunto nella nottata precedente. E così, cancellate le assunzioni da 80 mila unità in quattro anni, rispunta il piano triennale da 150 mila. Spazzato via il taglio del 50% degli scatti di anzianità, la stretta sugli automatismi si applicherà solo alle altre carriere pubbliche. Nella notte di venerdì, viene fuori anche un ulteriore miliardo di euro per rinnovare i contratti pubblici (circa 3,5 miliardi per il 2006/07 è la somma alla fine disponibile)e disinnescare la mina sindacale.Dietrofront poi sul piano delle supplenze: non saranno innalzati i tetti che ne consentono l'utilizzo, ma ci sarà una task force per evitarne gli abusi.

La mediazione alla fine c'è e ha retto, mettendo d'accordo le diverse anime della maggioranza ed evitando le ire dei sindacati. Resta ora da vedere quali saranno i contraccolpi che la manovra avrà in parlamento, dove c'è già chi pensa, nel centro-sinistra, agli emendamenti da presentare. Il terreno più delicato sarà il senato, dove la legge finanziaria arriverà dopo il via libera della camera. Forse con tanto di voto di fiducia.