Atenei e ricerca in sciopero.

La Finanziaria della discordia continua a generare malcontento

Benedetta P.Pacelli  Italia Oggi del 18/10/2006

 

La Finanziaria della discordia continua a generare malcontento. E ancora una volta a scendere sul piede di guerra i sindacati confederali per gli interi comparti dell'università e della ricerca che annunciano due giorni di sciopero: il 17 novembre per il personale degli atenei, il 20 per il comparto della ricerca. L' obiettivo: modificare una legge finanziaria che Cgil, Cisl e Uil di settore considerano pessima dal punto di vista delle risorse economiche e del precariato. Le cose per le università si erano già messe male a luglio quando il decreto Bersani-Visco aveva assestato un duro colpo agli atenei, inferendo un taglio del 10% alle spese per i consumi intermedi (affitti, canoni e servizi. Una cifra calcolata in circa 200 milioni di euro, da decurtare da fondi che il ministero aveva già attribuito. Ma in molti speravano che quel provvedimento, già apparso allora dannoso potesse essere corretto dalla manovra. Così purtroppo non è stato. A dirlo, le cifre su cui le rappresentanze sindacali invitano a riflettere. Il fondo ordinario di finanziamento per gli atenei pur registrando un incremento rispetto al 2005, pari a circa 94 milioni di euro risulta insufficiente.
Il fondo ordinario destinato, invece, agli enti rimane sugli stessi valori del 2006, cioè 1630 milioni di euro, facendo registrare, perciò, la stessa contrazione iniziata nel 2002 e proseguita fino al 2005. Professori e ricercatori vedranno una decurtazione del 50% dei propri scatti di anzianità in busta paga.


E ancora, l'incremento di cui ha parlato il ministro dell'università Fabio Mussi di 300 milioni di euro in favore della ricerca è in realtà un rifinanziamento di fondi già esistenti. Insomma dati allarmanti eccetto che per le imprese nei confronti della quali, è la protesta, è riservato un trattamento di favore.