Ieri la commissione istruzione del senato ha dato il primo via libera
al disegno di legge che riforma l'esame di maturità.

 Esame di Stato: di nuovo la commissione.

Cinzia Gubbini, da il Manifesto del 27/10/2006

 

Roma
Ieri la commissione istruzione del senato ha dato il primo via libera al disegno di legge che riforma l'esame di maturità. E' così iniziata la corsa della maggioranza per approvare il provvedimento in tempi utili, perché l'obiettivo è cambiare le regole già dal corrente anno scolastico. Ma i tempi sono stretti: tutto l'iter dovrebbe concludersi entro dicembre per dare la possibilità alle scuole di adeguarsi. «C'è tutta l'intenzione di approvare il ddl entro dicembre - assicura la vicepresidente della Commissione, Maria Agostina Pellagatta (Pdci) - perché questo è un provvedimento che ridà serietà all'istruzione. Il testo è già stato calendarizzato per il 7 novembre in aula». Poi il passaggio alla Camera, che dovrà approvare definitivamente il ddl, salvo cambiamenti. Il ministro dell'istruzione Giuseppe Fioroni, primo firmatario, ci tiene molto. Come annunciato da lui stesso poco dopo l'insediamento le commissioni d'esame tornano ad essere miste, e non più composte soltanto da membri interni tranne il presidente. Questo provvedimento, introdotto nel 2002 con la legge finanziaria per risparmiare, secondo la maggioranza ha «svilito l'esame di Stato». Dunque, le commissioni torneranno ad essere composte per metà da membri esterni e per metà da membri interni. Non solo: per la prima volta si dà la possibilità di nominare alla carica di presidente anche docenti universitari e ricercatori.

Ma visto che lo spirito del ddl è tutto teso a «restituire dignità all'esame di Stato» - come si legge nella presentazione del testo - non manca l'introduzione di qualche misura vessatoria. Come la reintroduzione dell'«ammissione» all'esame: chi non ha raggiunto la sufficienza in tutte le materie non potrà presentarsi di fronte alla Commissione. Si delega inoltre al governo il varo di decreti volti a «valorizzare le eccellenze». Come? Istituendo borse di studio per i più bravi, o favorendoli nell'accesso ai corsi universitari a numero chiuso.

Ma il disegno di legge prevede anche un controllo più rigoroso sui cosiddetti «ottisti»: gli studenti ai quali per merito viene abbonato l'ultimo anno di corso. Potranno accedere all'esame tutti gli studenti che abbiamo conseguito nel penultimo anno di corso la media dell'otto, seguendo un regolare corso di studi, ma che nel secondo e terzo anno abbiano avuto almeno la media del 7, senza ripetere. Altro punto riguarda lo «stop» ai cosiddetti «diplomifici»: potranno essere ammessi alla maturità anche gli studenti delle scuole pareggiate o legalmente riconosciute, ma solo se provenienti da istituti in cui funzionino interi corsi di studio. E ancora: niente esami di maturità fuori dal comune di residenza, senza precisa autorizzazione dell'Ufficio scolastico regionale di provenienza.