Anche alla Camera si chiede di abrogare
 la clausola di salvaguardia.

 Tuttoscuola, 28 ottobre 2006

 

La Commissione Istruzione della Camera, in sede referente, ha approvato un emendamento, proposto dalla relatrice di maggioranza, on. Sasso (Ulivo), e dal presidente della stessa commissione, on. Folena (Rifondazione comunista), e condiviso anche da deputati dell’opposizione, con il quale è stata chiesta l’abrogazione della clausola di salvaguardia prevista dall’art. 67.

La clausola prevede che in caso di mancato conseguimento degli obiettivi di risparmio, si interverrà riducendo le dotazioni complessive del Ministero della Pubblica Istruzione (con esclusione delle risorse per il pagamento degli stipendi per il personale della scuola).

Vi è stata polemica in Commissione tra maggioranza e opposizione per questa proposta ritenuta in contrasto con la linea del Governo, ma alla fine si è trovato un consenso bipartisan.

La clausola di salvaguardia si dovrebbe applicare solamente nel caso in cui tutti i risparmi previsti dall’art. 66 non vengano conseguiti.

La tabella riepilogativa dei risparmi, previsti per effetto di tagli di organico e di riduzione di altri capitoli di spesa, e riportata in fondo alla relazione tecnica, prevede a regime un risparmio sull’istruzione di 1.402,20 milioni di euro, senza che essa comprenda i 56 milioni previsti dal 2008 per contrazione degli organici degli istituti superiori che deriverebbero dalla diminuzione delle ripetenze.

Sarà comunque la Commissione Bilancio della Camera ad avere l’ultima parola sulla proposta di emendamento formulata dalla Commissione Cultura.