Supplenze/1: qualcosa si muove.

da TuttoscuolaNews N. 266, 6 novembre 2006

 

"Si devono cambiare i meccanismi che hanno portato a questa situazione ingestibile. Il ministero della Pubblica Istruzione è pronto ad aprire un confronto con le organizzazioni sindacali per trovare le giuste e appropriate soluzioni.". Parole del ministro Fioroni intervistato da "Repubblica" a seguito del servizio di Tuttoscuola della settimana scorsa sulla situazione critica delle supplenze.

Gli ha fatto eco il segretario della Cgil-scuola, Enrico Panini che si è dichiarato d´accordo con il ministro: «Da quando è entrato in vigore il nuovo regolamento ne chiedo una profonda modifica, così non funziona proprio - ha affermato. Ho sollecitato un incontro al ministro una quindicina di giorni fa. Ma dobbiamo fare in fretta, i disagi nelle scuole sono troppo evidenti».

Il regolamento di cui parla Panini è stato emanato nel 2000, pochi mesi prima dell'avvio dell'autonomia scolastica, ma è entrato in attuazione tre anni dopo, creando fin da subito una situazione pesante e di vero e proprio disservizio.

Forse l'intento di quel regolamento, in vista dell'autonomia, era quello di semplificare le procedure e ha quindi fatto piazza pulita di disposizioni collaudate negli anni ma ritenute inadeguate alla nuova situazione; disposizioni che, tra l'altro, prevedevano che i supplenti indicassero il proprio domicilio nella provincia in cui intendevano insegnare e, soprattutto, che venissero messi in coda alla graduatoria di istituto in caso di rifiuto della proposta di supplenza, senza giustificato motivo.

Da quel momento si sono iscritti in graduatoria supplenti che abitano anche a centinaia di chilometri di distanza dalla provincia e che, ovviamente, non possono essere in grado di raggiungere prontamente la sede di supplenza per sostituire il docente improvvisamente assente.

Possono tuttavia rifiutare senza avere conseguenze, conservando il diritto di essere interpellati per supplenze più vantaggiose. Ed è proprio questo diritto al rifiuto - secondo quanto affermano molte segreterie delle scuole - la causa della situazione critica di oggi che vede spesso ritardi di nomine, spese telefoniche e telegrafiche incredibili, e, quel che è peggio, compromissione frequente della continuità didattica per gli alunni affidati ad altre classi.