Precari: un esercito scalpitante in aumento.

da Tuttoscuola, 13 novembre 2006

 

Si chiamano precari storici, perché appartengono ormai alla storia degli ultimi decenni della scuola italiana, come elemento strutturale o fatto endemico.

I dati di quest’anno non sono ancora noti, perché molte notizie sulle nomine annue e su quelle fino al termine delle attività didattiche non sono ancora state acquisite dal sistema informativo del ministero della Pubblica Istruzione, ma sembra che, rispetto allo scorso anno, siano aumentate complessivamente di alcune decine di migliaia di unità, anche in ragione del fatto che, dopo le 20 mila immissioni in ruolo di settembre, sono rimasti vacanti più di 40 mila posti e che su posti di sostegno sono state compiute quasi 50 mila nomine di docenti.

Cinque anni fa, nel 2000-2001, i supplenti annui furono poco più di 22 mila e quelli fino al termine delle attività circa 95 mila, per un totale di 117.685.

Nel 2005-2006 tra supplenti annui (quasi 26 mila) e supplenti con nomina fino al termine delle attività didattiche (98 mila), i precari che hanno lavorato per tutto l’anno sono stati 124.426.

Un aumento di quasi 7 mila unità che sembra essere stato la premessa a quanto si sta verificando quest’anno.

Dei 124 mila e più docenti, 47 mila sono degli istituti superiori, quasi 34 mila della scuola media, poco meno di 33 mila nella scuola primaria e quasi 11 mila nella scuola dell’infanzia.

Ai 124 mila e più docenti precari devono essere aggiunti anche i 74.324 supplenti Ata per un totale complessivo che ha sfiorato le 200 mila unità, un esercito che non sarà facile sistemare in ruolo nel giro di poco tempo.