Schede di Valutazione. di Dedalus, da ScuolaOggi del 7/11/2006
Già Maurizio Tiriticco su Scuolaoggi ha messo in evidenza la situazione di caos e di incertezza che c’è nelle scuole a proposito della scheda di valutazione degli alunni del primo ciclo, in prossimità della scadenza quadrimestrale che si sta avvicinando. Anche il Sole24ore-scuola con un articolo di Giovanni Scaminaci (n.17 del 27 ott. – 9 nov.) mette il dito sulla piaga, rilevando la parzialità e l’ambiguità delle istruzioni del ministero sulle schede da utilizzare. Riepilogando: il ministero della Pubblica Istruzione – con la nota di indirizzo del 31 agosto 2006 n.7265 – ha comunicato che per questo anno scolastico, inteso come “anno ponte”, “soccorrono fondate ragioni per suggerire di… avvalersi dei modelli valutativi di cui ai previgenti ordinamenti”, vale a dire la vecchia scheda pre-Moratti. Nota bene: si “suggerisce”… In altri termini, si indica una possibilità. Il che lascia intendere che ve ne sono altre…
Il rischio (o meglio, la prospettiva probabile) è che ciascuna scuola ancora una volta faccia a modo suo. Il solito fai da te. Questo, più che l’esercizio di una funzione propria dell’autonomia, ci sembra in realtà un’arlecchinata. Noi da tempo sosteniamo che – almeno per il documento di valutazione – dovrebbe esserci un modello unico di riferimento, valido sul territorio nazionale, da Bolzano a Canicattì.
Ci rendiamo conto che - in attesa della
annunciata revisione delle Indicazioni nazionali - diventa difficile
per l’attuale Ministero produrre una nuova scheda di valutazione (con
nuovi indicatori, relativi ai livelli essenziali delle prestazioni,
ancora da definire). D’altra parte non ci sembra che una soluzione
“scuola per scuola”, in ordine sparso, sia una soluzione
soddisfacente. Per questo sarebbe auspicabile che dal ministero
giungessero istruzioni più precise. Ad esempio: quali sono le
discipline e le educazioni che devono essere valutate, quelle dei
programmi del 1985 o quelle delle Indicazioni nazionali? Ci deve
essere o no la valutazione del comportamento? E gli “insegnamenti
facoltativi-opzionali”? |