Dove va migliorata la Finanziaria.
Facciamo il punto con Salvatore Nocera,
vicepresidente nazionale della FISH (Federazione Italiana per il
Superamento dell'handicap), sulla Finanziaria per il 2007 che sta per
essere varata: luci e ombre, piccole vittorie, come il rifinanziamento
(seppure quasi simbolico) della legge per l'abbattimento delle
barriere architettoniche nelle abitazioni private e la richiesta che
si possa tornare a discutere sugli emolumenti cui hanno diritto le
persone con disabilità.
Intervista a
Salvatore Nocera* da
Superando del
22/11/2006
La scuola,
innanzitutto, la formazione, il rapporto tra alunni disabili e
insegnanti di sostegno, le scuole "paritarie", gli organici. Qual è il
contenuto degli emendamenti suggeriti dalla FISH?
Le proposte della
Finanziaria ci sembrano buone nella
sostanza, ma servono
alcune
importanti precisazioni.
Sull'articolo
66
(comma 1, lettera a), ad esempio, dove si parla dell'aumento del
numero di alunni per classe,
bisogna
assolutamente intervenire.
Il governo parte dall'ipotesi che nel resto d'Europa ci sia un
insegnante ogni undici alunni, mentre in Italia ce n'è uno ogni nove.
Per questo ci fanno passare per degli "spreconi"…
Dunque in
Italia saremmo un passo avanti rispetto all'Europa?
No. In molti Paesi europei, infatti, ci sono le
scuole
speciali,
dove il rapporto è di un insegnante per ogni alunno. Invece
noi abbiamo calcolato in questo conteggio anche gli alunni con
disabilità che sono presenti nella scuola pubblica, dove il rapporto è
di uno a due. Condizione che, ovviamente, alza la media. Noi diciamo:
se vogliono aumentare il numero degli alunni per classe lo facciano
pure, se anche i sindacati lo ritengono opportuno, però vogliamo che
rimanga
la norma del Decreto Ministeriale
141/1999
il quale prevede che in
una classe dove è inserito un alunno con disabilità
non si possano
superare i 25 alunni e i 20 se i disabili sono due.
Può dirsi
ottimista?
Vedremo nei prossimi giorni. Certo, ci rendiamo conto che c'è la
necessità di ridurre le spese, ma il rischio è che venga avallata
una certa
superficialità nell'approccio ai problemi.
Il governo dice a parole che non si torna indietro, ma se tecnicamente
non ci si attrezza per affrontare certi problemi, di fatto rischiamo
un arretramento.
Altra
questione, quella degli organici...
Per la
precisione se ne occupa l'articolo
66, comma 1, lettera b.
Qui la Finanziaria prevede che venga abolito
il vecchio criterio
per gli
organici di diritto di sostegno: un posto ogni 138 alunni
frequentanti.
Oggi, su circa 170.000 alunni con disabilità, abbiamo 90.000
insegnanti, di cui metà di ruolo e metà precari.
La continuità
educativa di fatto non esiste,
specialmente per gli alunni con cerebrolesione, con
disabilità intellettiva, con autismo… Ogni anno si
ricomincia da capo ed è un vero problema.
Il governo dice che applicherà un criterio corrispondente alle
effettive esigenze degli studenti - e questo ci sta bene - ma come
verranno valutate queste effettive esigenze? Il governo risponde che
questo si valuterà in base alle certificazioni: ma
quando mai le
certificazioni hanno individuato delle esigenze?
Al massimo possono dire se sei disabile oppure no, se hai diritto a
dei servizi oppure no, ma
non certo
indicare delle esigenze…
Questo lo può dire soltanto la diagnosi funzionale, il cosiddetto PEI
(Piano Educativo Individualizzato).
Qual è
dunque la richiesta della FISH?
Abbiamo presentato un emendamento che chiede di sostituire il termine
"certificazione" con "diagnosi funzionale",
profilo
e, appunto,
PEI.
E questo senza che vengano bypassati gli Enti Locali, perché tutta la
normativa attribuisce ai Comuni soldi e competenze proprio per
l'integrazione scolastica.
Inoltre lo Stato continua a "regalare" (articolo
68, comma 12)
100 milioni di euro all'anno alle scuole "paritarie", quelle scuole
cioè che possono rilasciare titoli, ma che per fare questo devono
conformarsi alle regole dello Stato e dunque hanno
l'obbligo di
accettare anche studenti disabili,
senza però avere l'obbligo di fornire l'insegnante di sostegno.
Abbiamo proposto che questi soldi vengano assegnati solo a quelle
scuole che sono
effettivamente frequentate da alunni disabili.
Per
quanto concerne poi le detrazioni familiari?
Qui c'è stato un equivoco. Oggi la Finanziaria, secondo un calcolo che
non è chiaro, propone una detrazione di soli
50
euro per i figli disabili,
mentre fino al 2004 la detrazione era di
250
euro.
Noi vogliamo che si ripristini quella vecchia detrazione che era già
del Governo Berlusconi.
Fatti
positivi da registrare?
Viene rifinanziata la
Legge 13/1989 per l'eliminazione delle
barriere architettoniche nelle abitazioni private: non sono molti
soldi, ma è certamente
un segnale
positivo.
Infine, abbiamo chiesto che si possa tornare a parlare di
riforma degli
emolumenti
economici per le persone
con disabilità.
L'articolo 24 della
Legge 328/2000 delegava il governo ad
agire, ma l'esecutivo Berlusconi lo aveva fatto cadere per non avere
rogne. Ecco, chiediamo che se ne possa tornare a parlare.
* Vicepresidente
nazionale della FISH (Federazione Italiana per il
Superamento dell'Handicap).
Intervista curata da Mauro Sarti per
il portale
Superabile.it. Per gentile concessione di tale testata.