Facili capri e problemi dell'integrazione. Molto è già stato detto - anche nel nostro sito - sul caso di violenza gratuita nei confronti di un ragazzo con disabilità, verificatosi in una scuola superiore di Torino. Oggi riceviamo e ben volentieri pubblichiamo anche questo prezioso contributo, che propone ulteriori stimoli alla discussione sull'integrazione scolastica in generale. Lo firmano le rappresentanti di alcune associazioni piemontesi. di Tiziana Melo De Acetis* da Superando del 27/11/2006
Un episodio tanto
eclatante quale un video diffuso su internet che riprende un ragazzo
pluridisabile oggetto di uno “scherzo” che fa presumere
l’impossibilità da parte del ricevente
non solo di
difendersi,
bensì di comprendere che di “scherzo”, per quanto pesante, si
tratta, ha suscitato una
più che giustificata
indignazione.
Al di là del clamore e
della necessità di dare il tempo alle indagini di fornire, se mai sarà
possibile, una versione corretta di quanto è realmente accaduto,
riteniamo che questo sia il momento non di giudicare, ma
di riflettere
e per
tutti noi - individui e istituzioni - di essere disposti, se critica
dev'esserci, ad uno sforzo costruttivo.
Ad esempio, al di là
dell’episodio eclatante documentato dal video, il ragazzo che ne è suo
malgrado protagonista
com'era integrato
nella
scuola e nella sua classe?
La legge italiana -
unica nel suo genere a promuovere la frequenza del portatore di
handicap nella scuola di tutti - è
un punto di forza
e di orgoglio
del
nostro sistema educativo e certamente non vogliamo rinnegarla, ma dopo
alcuni decenni di pratica sarebbe
auspicabile un
bilancio concreto.
Nel caso specifico in
questione - unico ad essere giunto alle cronache, ma non isolato - ci
si chiede quale progetto educativo accompagnasse l’inserimento nella
scuola dei
protagonisti di questa
storia e quali insegnanti curricolari e di sostegno ne fossero
responsabili.
* Presidente dell'ANGSA (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici) Piemonte. Il testo è sottoscritto anche da Benedetta De Martis, presidente dell'ANGSA di Novara e da Fiorenza Faletti, presidente dell'Associazione "La casa degli amici di Francesco", associazione di volontariato in favore di soggetti autistici.
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