Sono quasi sempre le scuole a scegliere i prof
Il reclutamento dei docenti attraverso concorsi nazionali è ormai l'eccezione.

Assunzioni a chiamata libera.

 Italia Oggi del 28/11/2006

 

Istruzione decentralizzata e autonomia scolastica influenzano ormai, nella stragrande maggioranza degli stati europei, il sistema di reclutamento dei docenti. E sebbene i criteri per l'individuazione degli organismi competenti differiscano ancora da paese a paese, in generale si può affermare che l'avvio e il consolidamento dell'autonomia delle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado vada accentuando, pressoché dovunque, l'attribuzione alle scuole della scelta dei docenti. Ad affermarlo, già a partire dal 2002, è stato il rapporto di Eurydice. Solo una minoranza di paesi europei fa ormai uso di meccanismi centralizzati di selezione degli insegnanti, rileva il rapporto. La maggior parte di essi (i paesi nordici, l'Irlanda, i Paesi Bassi, il Regno Unito e il Liechtenstein) dispone, invece, di un sistema di assunzione molto decentrato, denominato di assunzione aperta; sistema all'interno del quale il processo di relazione tra gli insegnanti in cerca di occupazione e le cattedre disponibili ha luogo a livello di istituto'. E spesso in accordo con gli enti locali. Si tratta di un metodo che consente agli insegnanti di scegliere le scuole dove presentare domanda e alle scuole stesse di esercitare un ruolo attivo nella selezione dei docenti. Varia, tuttavia, è la regolamentazione che norma l'assunzione aperta: alcuni paesi, privi di legislazione specifica, utilizzano le leggi che regolano i normali contratti di lavoro (Paesi Bassi e Svezia); gli altri hanno stabilito procedure più dettagliate, cui fanno capo normative specifiche e meccanismi formali di consultazione.

 

Le eccezioni

A fare eccezione restano per il momento Italia, Francia, Portogallo e Norvegia: stati nei quali sono ancora le autorità centrali ad avere, a vario titolo, competenza sull'assunzione dei docenti.

 

Dove si assume direttamente

Nella Spagna di Zapatero sono adesso le comunità autonome a occuparsene. E se in Germania il compito di reclutare gli insegnanti è da sempre affidato alle autorità educative dei länder, che addirittura inseriscono in rete i posti a concorso messi a disposizione da ogni singolo istituto per ciascun circolo amministrativo, in Svezia la responsabilità del personale educativo (reclutamento e gestione del budget compresi) è stata progressivamente trasferita ai comuni sin dal 1989. Medesimo sistema di reclutamento ha utilizzato la Finlandia dal 1988. Quanto al Regno Unito, la competenza relativa all'assunzione dei docenti spetta da sempre ai Governing bodies, cioè ai consigli di amministrazione delle scuole.

 

il reclutamento, tra graduatorie e concorsi

Decentramento, autonomia, assunzioni aperte. E poi? In che modo le scuole europee ingaggiano i loro insegnanti?

Concorsi e graduatorie restano ancora i metodi privilegiati. I primi, esami pubblici banditi a livello centrale, si tengono solitamente alla fine della formazione iniziale ma in alcuni casi (Francia e Lussemburgo) i candidati sono chiamati a sostenere gli esami prima della fase finale di qualificazione. Complicatissimo il sistema francese dove i candidati insegnanti, al termine di un percorso universitario di tre anni, sono tenuti a svolgere ulteriori due anni di formazione al termine dei quali, e solo dopo adeguata valutazione da parte di commissioni apposite, riescono a ottenere la cosiddetta titularisation, ossia la garanzia di poter insegnare con contratti a tempo indeterminato. Un privilegio di cui non godono gli insegnanti di altri paesi: in Grecia e in Portogallo, solo per fare due esempi, la nomina dipende dalla disponibilità dei posti. A usare il sistema delle graduatorie per l'assegnazione delle cattedre vacanti sono, in Europa, le comunità francofone e germanofone del Belgio, la Germania, l'Austria e Cipro. Come per i concorsi, anche le graduatorie degli aspiranti insegnanti seguono criteri differenti da paese a paese. Il più semplice (è stato il caso della Grecia sino a che il sistema del concorso non ha sostituito quello della graduatoria) fa riferimento alla data di presentazione della domanda. Altrove, come in Austria, fa fede il punteggio, mentre in Germania funziona un metodo basato esclusivamente sui risultati conseguiti agli esami di tipo professionale (primo e secondo concorso di stato). Sempre in in Austria, alla fine di un periodo di formazione iniziale di tre anni, i candidati ottengono la qualifica di insegnante, ma non è previsto nessun esame di accesso alla professione e il reclutamento degli insegnanti è di responsabilità dell'autorità regionale. In Portogallo la formazione iniziale può durare da un minimo di quattro a un massimo di sei anni, a seconda del livello di istruzione in cui si vuole insegnare. Alla fine del periodo di formazione viene rilasciato un diploma che permette di accedere alla professione, ferma restando la disponibilità di cattedre. Il reclutamento degli insegnanti è di responsabilità delle direzioni regionali dell'educazione per il primo ciclo dell'istruzione di base e del singolo istituto per il secondo e il terzo ciclo dell'istruzione di base e per l'istruzione secondaria. Al di là delle differenze e per quanto concerne i metodi specifici di reclutamento del personale docente, si può comunque dividere l'Europa in tre grandi aree: quella britannica comprendente le isole, ma anche l'Olanda e il Belgio, che è caratterizzata da scuole piuttosto autonome (e spesso del tutto private) all'interno delle quali sembrano prevalere rapporti di lavoro di tipo quasi commerciale; l'area mediterraneo-latina a tradizione centralista e statalista e, infine, quella germanico-nordica dove le scuole dipendono prevalentemente dalle autonomie locali (länder o comuni) e sono a gestione aziendale-industrialista. L'area mediterranea è quella forse più soggetta a processi di trasformazione, si veda la Spagna, che si è regionalizzata sul modello tedesco.