Da lunedì il testo passa all'esame del Senato

Finanziaria, la Camera vota la fiducia.

I voti a favore sono stati 331, 231 i contrari. Domenica l'approvazione
in via definitiva della manovra. Padoa-Schioppa: «Passo importante»

 Il Corriere della Sera del 18/11/2006

 

ROMA - Il governo incassa alla Camera la fiducia sul maxiemendamento che ha introdotto alcune modifiche al testo originario, riunito circa 200 degli articoli della Finanziaria e fatto decadere le migliaia di emendamenti presentati dall'opposizione. L'assemblea di Montecitorio ha dato il via libera al provvedimento con 331 voti a favore e 231 contrari. La seduta è poi ripresa alle 20.30 con l'illustrazione dei 383 ordini del giorno alla manovra.

PADOA-SCHIOPPA - «Con il voto di oggi è stato fatto un passo importante, si volta pagina - ha detto il ministro dell'Economia Padoa-Schioppa -. Gli italiani sappiano che se la manovra compirà il suo iter, non vi sarà alcun incubo di crisi finanziaria. È aperta la strada per una crescita duratura, anche se molto resta da fare». «Il Parlamento ha approvato miglioramenti, ma non ha modificato l'impianto del governo», il che dimostra, ha concluso il ministro, che «era equilibrato e corretto».

IL VOTO DEFINITIVO - La manovra verrà approvata in via definitiva attorno alle 13 di domenica. In mattinata, a partire dalle 10, sono previste le dichiarazioni di voto dei vari gruppi parlamentari e, a seguire, le votazioni. Questa fase dei lavori parlamentari dovrebbe essere trasmessa in diretta dalla Rai.

IL TESTO AL SENATO - La Finanziaria approderà lunedì al Senato dove il percorso parlamentare si annuncia più difficile visto il ridotto margine di vantaggio su cui può contare la maggioranza. Se passerà senza modifiche anche a Palazzo Madama la legge sarà operativa e la querelle tra maggioranza e opposizione sarà archiviata. Nel caso il Senato apporti modifiche il testo dovrà invece tornare alla Camera per un secondo passaggio.

PRODI: «ATTO DI CORAGGIO» - Della manovra è tornato a parlare oggi il presidente del Consiglio, Romano Prodi, che intervenendo al congresso della Dc, a Roma, ha parlato del provvedimento come di «un atto di coraggio per il futuro» che non sarà applaudita quest'anno ma i cui benefici si inizieranno a manifestare nei prossimi mesi.