Finanziaria: la Camera vota la fiducia.

Esito scontato per il voto di fiducia sulla finanziaria. Scontento fra i precari che si aspettavano l'eliminazione della norma per la quale a partire dal 2010 le immissioni in ruolo non potranno più passare attraverso le graduatorie permanenti. Scrima (CislScuola): "Per noi l'obiettivo prioritario resta il rinnovo dei contratti".

di Reginaldo Palermo, La Tecnica della Scuola del 18/11/2006.

 

Si sono concluse alla Camera le operazioni per il voto di fiducia sul maxiemendamento alla legge finanziaria presentato dal Governo.

L’esito favorevole era scontato, ma nel corso del dibattito è emersa qualche piccola "crepa":
il deputato di Rifondazione Comunista Cannavò ha annunciato che non avrebbe votato la fiducia.

Il risultato finale lascia scontenta buona parte del mondo della scuola: i 4 articoli della legge finanziaria dedicati al sistema di istruzione non hanno subito modifiche significative e persino il ministro Fioroni dovrà accettare una sconfitta, dal momento che i fondi per le scuole paritarie non saranno aumentati come egli stesso aveva chiesto più volte.

Molto realistico il commento che Francesco Scrima, segretario nazionale di CislScuola, rilascia a caldo al nostro giornale: "Le diverse misure previste dalla finanziaria, per essere applicate, necessitano di un ulteriore passaggio attraverso la decretazione ministeriale: in quella fase ci sarà tempo e modo per intervenire e per scongiurare che la scuola subisca danni ingiustificati".

Sindacato soddisfatto dunque?

"Aspettiamo di leggere con maggior attenzione l’articolato del provvedimento: a noi interessa soprattutto capire come si concluderà la vicenda dei rinnovi contrattuali; certo è che se il testo approvato dovesse contenere elementi di ambiguità, lo sciopero sarà inevitabile".

La soluzione non piace però al vasto movimento più o meno spontaneo dei precari che, soprattutto negli ultimi giorni, ha fatto sentire la propria voce per chiedere che venisse eliminata la norma che in qualche misura annulla gli effetti delle graduatorie permanenti a partire dal 2010.

Alle proteste dei Comitati "storici" come il CIP, si stanno aggiungendo le voci di gruppi più o meno organizzati che stanno già lanciando la parola d’ordine "Fioroni di dimetta!"
Il rischio è che i sindacati sottovalutino il peso di questa protesta che potrebbe invece diventare determinante (d’altronde lo sciopero del 17 novembre proclamato dai sindacati di base è un segnale da non trascurare).