Il disegno di legge fa un altro passo verso la ridefinizione
della prova di Stato in attesa del votoalla Camera.
L'ottimismo di Fioroni: "Pronti a giugno con il nuovo corso per 480 mila studenti"

Maturità, primo sì dal Senato
cambiano le regole dell'esame.

di Salvo Intravaia, la Repubblica del 16/11/2006

 

Primo sì del Parlamento alla maturità targata Fioroni. L'aula del Senato ha approvato il disegno di legge che prevede una serie di modifiche all'esame di Stato. E, a questo punto, la probabilità che le nuove regole possano entrare in vigore già a giugno aumentano. Perché le modifiche diventino operative si dovrà pronunciare la Camera, ma il ministro della Pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni, ribadisce il suo ottimismo: "Se Camera e Senato approveranno il decreto legge entro gennaio ci sono le condizioni perché entri in vigore entro questo anno scolastico".

Ma quali sono le maggiori novità che tengono col fiato sospeso un milione di mamme e papà e quasi 480 mila studenti italiani?


Le nuove regole. Dopo sei anni, i ragazzi dell'ultimo anno delle scuole superiori dovranno confrontarsi nuovamente con l'ammissione agli esami, abolita di fatto dalla riforma Berlinguer del 1999. Sarà il Consiglio di classe a stabilire se uno studente possiede la preparazione sufficiente per sostenere la maturità. E per sedersi al cospetto della commissione occorrerà avere superato anche tutti i debiti formativi degli anni precedenti (a partire dal 2008/2009). La novità senz'altro più temuta riguarda le commissioni che torneranno ad essere a maggioranza 'esterna'. Dopo la parentesi del governo Berlusconi, si ritorna alla commissione composta per metà da docenti esterni e da membri interni. In tutto, non più di sei professori guidati dal presidente, anche questo esterno.

Cambia anche la modalità di assegnazione del capo della commissione che dovendo seguire i lavori di due classi (o al massimo di 70 alunni) - avrà la possibilità di osservare più da vicino le performance dei ragazzi. Novità in arrivo anche per le prove d'esame. Per gli studenti degli istituti tecnici e professionali, che rappresentano la maggioranza dei maturandi, la seconda prova (quella di indirizzo) si trasformerà in una prova da svolgere in laboratorio anche in più giorni. Un modello simile a quello attualmente in vigore per i licei artistici e gli istituti d'arte che svolgono la seconda prova in tre giorni. E per i più bravi sarà a disposizione la lode.

Sarà, invece, vita difficile per i cosiddetti diplomifici, che avranno meno margini di manovra sui cosiddetti candidati privatisti - coloro che si presentano agli esami senza avere seguito neppure un giorno di lezione - , costretti a sostenere un esame preliminare e a presentarsi in una scuola statale o paritaria del comune di residenza, e per i saltanti per merito che per approdare direttamente all'esame, dalla quarta classe (senza cioè frequentare il quinto anno), oltre ad essere promossi con almeno otto in tutte le materie al quarto anno dovranno avere una carriera scolastica immacolata: almeno sette in tutte le materie degli anni precedenti e neppure una bocciatura.


I dati della maturità. Sono proprio i dati delle ultime tornate della maturità ad avere convinto Fioroni che era necessario cambiare. Da quando il governo Berlusconi ha modificato la composizione delle commissioni - fino allo scorso giugno formate per intero da docenti interni alla scuola - il numero dei bocciati si è quasi azzerato passando dall'8,3 per cento del 1999 al 3 per cento del 2006.