Sindacati & Finanziaria:
autonomi più bellicosi dei confederali.

da Tuttoscuola, 31 novembre 2006

 

Contro le misure contenute nella Finanziaria lo SNALS e la Gilda hanno proclamato lo sciopero per l’intera giornata del 7 dicembre (alla vigilia della festività dell’Immacolata, e del relativo ponte), mentre i sindacati scuola CGIL CISL e UIL, pur altrettanto critici, si sono limitati ad annunciare iniziative di protesta più leggere: lo sciopero di un’ora, la prima o l’ultima, rispettivamente nel giorno 11 dicembre per la scuola primaria, e il 13 per la secondaria, e una manifestazione nazionale a Roma per il 17.

Può sembrare sorprendente il fatto che i sindacati autonomi si presentino più combattivi dei confederali su un fronte di lotta che vede in primo piano, fra l’altro, la richiesta di maggiori garanzie di occupazione per i "precari". Ma gli autonomi, come mostrano numerosi precedenti, non si fanno carico essendo organizzazioni di settore, diversamente dai confederali, del cosiddetto "quadro politico", e della compatibilità delle loro richieste con quelle di altre categorie di lavoratori, o con le variabili macroeconomiche del sistema.

Le richieste degli autonomi e dei confederali, per la verità, non sono troppo distanti, e anzi coincidono in vari punti, il più importante dei quali è l’eliminazione della "clausola di salvaguardia", la norma voluta dal ministro Tommaso Padoa Schioppa per assicurarsi, in ogni caso, la riduzione della spesa del Ministero della Pubblica Istruzione per circa 1.400 milioni l’anno dal 2009. E’ probabile perciò che sulle differenti strategie di lotta incida anche la non insensibilità dei sindacati confederali al grido di dolore di TPS, che non si stanca di ricordare che senza una politica di contenimento della spesa pubblica, su cui la spesa per l’istruzione incide in misura rilevante, "il debito sarà pagato, o rifiutato, dalle generazioni future".