Scioperano Snals e Cobas. Cgil, Cisl, Uil e Gilda in agitazione.
Battaglia sulla Finanziaria

Contratto con aumenti a cambiale.

Gli incrementi per il 2006-07 arriveranno solo nel 2008  

Italia Oggi del 14/11/2006

 

Contratto scuola nel 2007, ma aumenti a regime solo nel 2008. Gli aumenti in questione sono quelli dovuti a quasi un milione di dipendenti della scuola (assieme a tutti gli altri del pubblico impiego) per il biennio economico 2006-07, scaduto a dicembre scorso: 4,46% di aumento per due anni, ha stabilito la Finanziaria. Ossia circa 80 euro lordi al mese. Ma sul quando questi soldi potranno essere effettivamente percepiti ci sono molti dubbi. L'emendamento governativo all'articolo 58 della manovra, anche nella nuova formula presentata nei giorni scorsi, recita infatti che gli aumenti saranno esigibili già nel 2007. Ma la relazione tecnica precisa che la seconda tranche di aumenti, pari al 2,46%, sarà disponibile a decorrere dal gennaio 2008. ´Si tratta di una grande bufala', commenta Marco Nigi, segretario dello Snals-Confsal, che ha proclamato lo sciopero della categoria per il prossimo 7 dicembre (venerdì prossimo tocca ai Cobas). ´I soldi ci saranno solo nel 2008', incalza Nigi. Mentre Cgil, Cisl, Uil e Gilda, fallito il tentativo di conciliazione, mantengono lo stato di agitazione, in attesa che l'emendamento venga definitivamente approvato: ´Gli aumenti devono essere tutti coperti', controbatte, Carlo Podda, segretario della Cgil p.a.
Intanto prosegue la battaglia in parlamento sulla Finanziaria, con il centro-sinistra che tenta di portare avanti le modifiche alle graduatorie permanenti e alle scuole paritarie.


IL CONTRATTO

L'emendamento sui contratti pubblici è stato riscritto pochi giorni fa per la seconda volta, viste le resistenze del Tesoro ad allargare i cordoni della borsa e le proteste dei sindacati, sempre pronti ad agitare la bandiera dello sciopero. Ma questa volta dovrebbe essere quella buona, visto che tutti, stando alle dichiarazioni ufficiali, si dicono soddisfatti. Ed ecco l'accordo raggiunto tra governo e Cgil, Cisl e Uil. Il primo comma dell'emendamento, la parte non modificata in sede di riscrittura, rende ´esigibile interamente' l'aumento per il biennio 2006-07: si tratta del 4,46%, che però è finanziariamente disponibile per il 2% nel 2007 e per il 2,46% nel 2008. Una formula che consente ai sindacati e all'Aran di rinnovare i contratti dei 3,5 milioni di lavoratori il prossimo anno, altrimenti bloccati dalla Corte dei conti. La magistratura di controllo mai avrebbe certificato contratti che distribuivano risorse non tutte disponibili nell'anno di sottoscrizione. Fermo restando che l'aumento per il 2006-07 arriverà completo solo nel 2008. La seconda parte dell'emendamento riscrive invece l'iter contrattuale: la procedura di certificazione dei contratti si dovrà concludere entro 40 giorni dalla firma dell'intesa da parte dell'Aran, l'agenzia governativa, e i sindacati. Una precisazione voluta dai sindacati per dare certezza ai contratti.

Decorsi i 40 giorni, l'intesa è comunque efficace. Salvo che non siano sollevati rilievi, da parte dei comitati di settore o del consiglio dei ministri. In questo caso ci saranno complessivamente altri 15 giorni di tempo per rilievi e repliche. Entro il 55esimo giorno dalla firma il contratto sarà efficace in ogni caso. ´Resta escluso comunque dall'applicazione del presente articolo', precisa l'ultima parte dell'emendamento, ´ogni onere aggiuntivo a carico del bilancio dello stato'. È la clausola di salvaguardia voluta dal ministro dell'economia, Tommaso Padoa-Schioppa, per evitare che allo scoccare del 55esimo giorno i contratti fossero comunque efficaci, nonostante i dubbi sulla loro copertura finanziaria, e che a pagare fosse lo stato.


LA BATTAGLIA SULLA FINANZIARIA

Alla camera non si è ancora arrivati a discutere gli articoli sulla scuola (65, 66, 67 e 68) sui quali sono stati posti almeno circa 300 emendamenti, 250 dall'opposizione, i restanti dalla maggioranza. Il governo non ne ha presentati, ma può sempre farlo fino al momento del voto finale. E non è escluso il maxiemendamento governativo, che riscriverebbe l'intera manovra, con fiducia.

Il centro-sinistra, con un emendamento firmato da tutta la maggioranza, tenta di blindare le graduatorie permanenti e di evitare la loro soppressione dal 2010-11. ´Siamo invasi da lettere degli insegnanti precari', spiega Alba Sasso, vicepresidente della commissione istruzione alla camera e responsabile scuola dei Ds, ´non consentiremo di annullare in un colpo i diritti dei lavoratori. Le graduatorie non si toccano'.

Non pochi problemi sta creando l'ultimo comma dell'art. 68 che attualmente prevede lo stanziamento di 100 milioni di euro alle scuole paritarie: la sinistra radicale ha presentato un emendamento per eliminarlo, mentre un nutrito gruppo di deputati dell'Ulivo (tra i quali Rusconi, Tocci e la stessa Sasso) chiede che lo stanziamento sia portato a 155 milioni, ristabilendo dunque appieno i finanziamenti previsti dalla legge sulla parità, prima che fossero tagliati dal decreto tagliaspese di Giulio Tremonti.