Fassino e Rutelli: riforma da riformare non da cancellare. Unione salva Moratti.
La Cisl chiede di rivedere l'obbligo da ItaliaOggi del 28/3/2006
Sono i due punti chiave del programma dell'Unione, illustrati da Piero Fassino, leader dei Ds, e Francesco Rutelli, numero uno della Margherita, in occasione del convegno organizzato dalla Cisl scuola, la scorsa settimana a Roma: ´La scuola per il paese, il paese per la scuola'. Sì a una revisione dei decreti legislativi e di alcuni passaggi della legge, insomma, no a fare terra bruciata di tutto, hanno concordato Fassino e Rutelli; che si sono dichiarati d'accordo anche nella richiesta di immediata sospensione del decreto legislativo n. 226/2005 sul secondo ciclo. Quanto alla Cisl scuola, il sindacato ha sottolineato la necessità di ´un grande progetto di rinnovamento' cui ´serve il coraggio, l'energia, l'ottimismo di un movimento ampio e concertato che stringa in un patto di fiducia e di impegno quanti hanno veramente a cuore le sue sorti e le sorti del paese'. Un patto tra sindacati, governo e parti sociali il cui primo obiettivo non può che essere la lotta contro l'abbandono, la dispersione e l'insuccesso formativo.
Resta poi il nodo dell'obbligo scolastico: l'Unione nel suo programma
prevede un biennio unitario alle superiori con l'obbligo a 16 anni,
una proposta al centro di critiche a sinistra quanto a destra. ´Ma a
cosa serve alzare l'asticella dell'obbligo, se la dispersione è in
aumento', ha chiesto il segretario della Cisl scuola, Francesco Scrima.
Il solo innalzamento non è capace di fare i conti con una realtà in cui il 25% dei giovani si perde prima di raggiungere un titolo o una qualifica, ha ragionato la Cisl. E a sorpresa, in parte smentendo il programma dell'Unione, Fassino ha riconosciuto ´che la questione della diversificazione dell'offerta formativa in quella fascia va approfondita'. Un piccolo suggerimento sul che fare è giunto dal pedagogista Luciano Corradini, già sottosegretario con il ministro Lombardi e attualmente presidente dell'Uciim: ´Per fare una buona scuola', ha affermato Corradini, ´servono prima di tutto buoni insegnanti'. Insegnanti cui si richiede professionalità e impegno e i cui stipendi vanno pertanto adeguati, è l'auspicio da tutti condiviso, alle medie europee. Questo il segreto, al di là di qualsiasi modello di riforma o di ingegnoso calcolo istituzionale, ´per ridare ai giovani, a ciascun giovane in formazione, valide ragioni per impegnarsi nello studio'. |