An/Ds:

docente al centro,

ma sui salari è scontro.

da ItaliaOggi del 7/3/2006

 

Una buona scuola passa attraverso un buon docente. Una posizione su cui concordano destra e sinistra. Ma su come valorizzare concretamente la figura del docente e disciplinare l'accesso alla professione i due schieramenti sono divisi. Per Giuseppe Valditara (responsabile scuola al senato di Alleanza nazionale nella XIV legislatura, ricandidato nelle liste di An) è necessario innanzitutto mettere in atto il decreto attuativo della legge Moratti. È un passaggio importante, finalizzato, ha spiegato il deputato di An ad ItaliaOggi, prima di tutto all'eliminazione del precariato.

"La centralità del docente sarà una delle nostre priorità soprattutto con la creazione di un sistema che li valorizzi e che passi anche attraverso una diversificazione degli stipendi per merito poiché, è moralmente ingiusto che vi siano retribuzioni uguali per diversità di capacità e di impegno". Riformare la professione attraverso una diversificazione dello stipendio, dunque, sarà uno dei temi che "il centrodestra porterà avanti nella prossima legislatura". Collegandolo magari a una distinta area contrattuale degli insegnanti. Un altro obiettivo sarà quello di andare verso un organico dell'istituto, dare la possibilità cioè alla singola scuola di definire l'organico in modo da renderlo conforme alle esigenze della scuola. Sulla possibilità della chiamata diretta, ossia di un'assunzione diretta dei docenti da parte delle scuole (tema che era affiorato durante la riforma Moratti) Valditara ha qualche perplessità: ci sono resistenze nel mondo della scuola, e poi "funzionerebbe solo nell'ipotesi in cui ci fosse un sistema che responsabilizza le singole scuole e che ne prevede un'autonomia finanziaria".

 


Avanti tutta, invece, sul fronte dell'attuazione della legge n. 53/2003.
"Sarebbe pericoloso per il sistema cancellare il doppio canale, come pensa di fare il centrosinistra". È un'assurdità anche a fronte del successo della sperimentazione della formazione professionale. "Immaginare che tutti vadano fino a 16 anni insieme al liceo è assurdo: o si mantiene il doppio canale o tutti vanno al liceo, ma questo significa abbassare la qualità della formazione e distruggere l'istruzione professionale". Convinta della centralità dell'insegnante, ma con idee molto diverse su come tradurrla in pratica, Alba Sasso (responsabile scuola alla camera dei Democratici di sinistra nella passata legislatura, ricandidata).

"È necessario restituire dignità agli insegnanti, e renderli protagonisti di un processo di riforma", dice. "Gli insegnanti operano in una situazione estremamente precaria date tutte le incertezze provocate da un processo riformatore caotico sia sotto il profilo pedagogico-didattico che sotto quello normativo". Grava su tutto, prosegue, "la questione del precariato degli insegnanti, mai affrontato in modo strutturale dall'attuale governo". Una delle priorità del centrosinistra sarà proprio quello della diminuzione del precariato con l'immissione in ruolo di tutti i docenti sui posti vacanti. A fronte di una diminuzione del numero degli insegnanti, spiega, è aumentato il numero dei precari. Assolutamente contraria poi a una differenziazione del salario legata al merito: "Dividere la scuola in buoni e meno buoni non favorisce una qualità dell'istruzione". Sarà tra le priorità anche riconoscere all'autonomia delle scuole la possibilità di predisporre l'offerta formativa fruendo delle opportunità di un organico funzionale. Ma anche realizzare interventi normativi e finanziari sulla base delle effettive necessità emergenti dalle richieste delle autonomie scolastiche. La scuola deve essere, per l'esponente dei Ds, un sistema pubblico e quindi prefigurare un organico di istituto "sarebbe assolutamente negativo".

Contraria infine al doppio canale, che crea studenti di serie A e di serie B: "È necessario assicurare la gestione unitaria della scuola secondaria, costruire un sistema dell'istruzione tecnica e professionale di pari dignità con il sistema dei licei".