Sperimentazione secondo ciclo:

ricorso al TAR delle Regioni.

di Reginaldo Palermo, La Tecnica della Scuola del 28/3/2006

 

Le Regioni del centro-sinistra presentano ricorso al TAR contro il decreto ministeriale che autorizza la sperimentazione nel secondo ciclo. La Toscana ricorre anche alla Corte Costituzionale. La replica di Forza Italia.

 

La contrarietà della maggioranza delle Regioni nei confronti del decreto sulla sperimentazione nel secondo ciclo è ormai netta ed evidente: è di queste ore la notizia che le Regioni del centro-sinistra hanno deciso di presentare ricorso al TAR del Lazio.

La Toscana, che nei mesi scorsi fa aveva approvato una legge con la quale la gestione della rete scolastica dovrebbe diventare competenza della Regione nell’arco di un paio d’anni, ha fatto di più e ha presentato ricorso anche alla Corte Costituzionale sostenendo che il Decreto Ministeriale invade le competenze e le attribuzioni già indicate con la legge regionale.

"La decisione della Regione - spiega l’Assessore all’Istruzione della Regione Toscana Gianfranco Simoncini - prima ancora che una difesa delle sue prerogative costituzionali, è un atto a tutela di studentesse e studenti che hanno il diritto, quando si iscrivono, di sapere quale istituto frequenteranno. Un diritto che, con il decreto Moratti, rischerebbe di non essere garantito".

Ma sul ricorso al TAR tutte le regioni del centro-sinistra si sono trovate d’accordo, grazie anche all’intervento dell’Assessore all’Istruzione della Regione Lazio, Silvia Costa, coordinatrice della IX Commissione Istruzione della Conferenza delle Regioni.
"La decisione del ministro Letizia Moratti di promuovere la sperimentazione del secondo ciclo dopo che la Conferenza Stato-Regioni aveva rinviato di un anno sia l’entrata in vigore della riforma che la sua sperimentazione - sostiene Silvia Costa - è lesiva delle attribuzioni regionali in materia di istruzione e ha comportato una violazione del principio di leale collaborazione che deve sempre caratterizzare il rapporto Stato-Regioni."

"Inoltre - aggiunge Silvia Costa - emanando il decreto dopo che le famiglie e gli studenti avevano già effettuato le iscrizioni scolastiche, ha inficiato l’autonomia delle scuole ed ha creato una grande, ulteriore confusione tra le famiglie, gli studenti e i dirigenti scolastici."

Immediata la presa di posizione delle forze di maggioranza per le quali è intervenuta la consigliera regionale della Toscana Stefania Fuscagni (Forza Italia): "E' un fatto grave, e speriamo imputabile solo agli impetuosi venti propri di questa campagna elettorale che una Giunta regionale non distingua tra le competenze che le sono proprie nella programmazione della rete scolastica e l'opportunità per le scuole dell'autonomia di sperimentare un percorso che si configura all'interno di un quadro generale di riforma della scuola".