Esame di Stato sotto accusa.

da TuttoscuolaNews N. 235, 6 marzo 2006

 

Se ormai la maturità non viene nemmeno presa  in  considerazione  nei test di ingresso alle facoltà, c'è da  preoccuparsi.  «È  diventata l'ultima interrogazione dell'anno, quasi una  barzelletta»,  si  sente dire.

I possibili sintomi dello scadimento qualitativo dell'esame  di  Stato che emerge dal giudizio di molti, si possono rinvenire in alcuni  dati che alimentano più di un sospetto in questo senso.

Analizzando i  risultati  degli  esami  di  Stato  degli  ultimi  anni pubblicati dall'Invalsi () si può rilevare, ad esempio, come la media dei voti finali si sia elevata dal 73,6 nel 1999,  primo anno del nuovo esame di Stato al 76,1 l'anno  scorso.  La  percentuale delle votazioni massime (100 su 100) è aumentata, passando  dal  5,7% del 1999 al 9,4% del 2005.

I non maturi nel 1999 erano stati il 5,1% del totale;  nel  2005  sono stati il 2,9%  (vedi tabella).  Va notato che su queste  tendenze  non  ha  inciso  solo  l'arrivo  delle commissioni interne, avvenuto nel 2002.

I tre  indicatori  considerati  mostrano  in  modo  inequivocabile  il deterioramento progressivo del sistema di valutazione finale, tanto da far dire a qualcuno che  l'esame  di  Stato  dovrebbe  essere  abolito perchè così non serve al mezzo milione di giovani che ogni  anno  si presentano alla maturità.

Più maturi o più coccolati?

 

Sintesi degli esami di Stato

anno

Non maturi

Votazione minima
(60 su 100)

Votazione massima
(100 su 100)

Votazione media finale

1999

5,1%

12,3%

5,7%

73,6/100

2000

4,8%

11,9%

5,5%

73,9/100

2001

3,2%

11,8%

6,5%

75,0/100

2002

3,3%

11,4%

8,7%

75,9/100

2003

2,9%

11,4%

9,3%

76,2/100

2004

4,4%

11,3%

9,1%

75,6/100

2005

2,9%

10,9%

9,4%

76,1/100

Elaborazione Tuttoscuola su dati Invalsi