Elezioni & SCUOLA. Pasquale Almirante, da La Sicilia del 9/3/2006
«Per la prima volta con l'attuale governo la ripresa delle lezioni è avvenuta sin dal primo giorno con tutti gli insegnanti in cattedra». E' uno degli slogan con cui la Cdl sta avviando la cosiddetta «operazione verità» contro le menzogne della sinistra.
Ma altre verità aggiungono i rappresentati del
governo, come quella di avere aumentato gli investimenti per
l'istruzione, dal 2001 a oggi, del 14% e con cui si è ottenuto la
riduzione degli abbandoni di oltre il 3% riversatesi nel successo
scolastico. Se poi si assommano a questi risultati che gli anticipi nel primo ciclo sono stati ampiamente graditi dalle famiglie, si capisce come l'operato del governo sia stato assolutamente brillante. Ma a queste verità se ne sono contrapposte altre: «In soli 4 anni i fondi per le scuole si sono quasi dimezzati – meno 44% – e con la Finanziaria 2006 sono stati tagliati altri 76 milioni di euro, facendo passare anche i soldi per il Pof (piano offerta formativo) da 258 milioni di euro del 2001 agli attuali 197 milioni, con una diminuzione netta del 24%. Questo governo lascia la scuola in mutande». E sulla presenza di tutti gli insegnanti già a inizio d'anno? Succede da quando si fanno le preiscrizioni di gennaio e grazie pure alla grande massa dei precari sulla cui pelle il governo risparmia fior di quattrini. Da qui ancora i numeri di altri tagli. L'organico degli insegnanti sarebbe diminuito, in 4 anni, di 26 mila unità, mentre i precari sarebbero aumentati del 26%. Colpa del decremento del numero degli alunni? Al contrario. Gli alunni dal 2001 a oggi sarebbero aumentati di oltre 106 mila unità, pari al 1,4%, toccando la quota record di 7,714 milioni, mentre il numero delle classi non ha seguito una parallela crescita tanto che l'affollamento per aula sarebbe passato da 20,3 alunni a 20,6. E l'inglese? Niente di più di quanto non avvenisse prima, quando il tempo scuola era maggiore. Di questi giorni è tuttavia la notizia che il governo starebbe stanziando 30 milioni di euro per alcune Regioni che, non avendo ripartito in tempo i fondi per le scuole, se li sono visti incamerare dalla Finanziaria. Sembra che il Miur li attingerebbe proprio da quelli destinati a suo tempo per pagare i tutor contro la cui istituzione i sindacati misero in moto perfino il Tar. Ma un'altra notizia si è pure appresa: «L'articolo 1 della Finanziaria 2006 prevede la soppressione dell'indennità di missione ai docenti che si sobbarcano di accompagnare nei viaggi di istruzione gli alunni». E come se non bastasse da altre fonti leggiamo: «L'allarme è di quelli veramente seri. Tra leggi finanziarie e decreti taglia spese i finanziamenti avrebbero subìto per il corrente anno scolastico una decurtazione del 41%. Un taglio che metterebbe in ginocchio qualsiasi azienda. Anche il fondo di riserva del Miur che superava i 26 milioni di euro è stato ridotto a poco oltre i 10 milioni Un quadro fosco destinato ad esplodere». E se non ci sono i soldi per pagare la tassa sui rifiuti, denunciano alcuni presidi, come può Moratti insistere per avviare la riforma del secondo ciclo? E' un mistero che forse l'altro grave taglio delle mimose dell'8 marzo vorrebbe nascondere, mentre l'operazione verità dell'Aprea continua il suo iter: ma sarà vera?
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