Verso il governo/1.

L'Unione alla prova del dopo Moratti.

da TuttoscuolaNews  N. 244, 8 maggio 2006

 

Se il programma elettorale dell'Unione sarà rispettato,  come  Romano Prodi assicura, la riforma Moratti subirà una serie di modifiche più o meno profonde, ma non sarà abrogata.

Partendo da questo presupposto il numero di maggio di "Tuttoscuola" fa il punto sulle misure che il costituendo governo di centro-sinistra si accinge presumibilmente  ad  assumere.  Ecco  una  sintesi  dei  punti principali.

1)     Da zero a 6 anni: gli obiettivi enunciati nel programma dell'Unione appaiono in buona parte compatibili con la legge n.53/2003, salvo  che per l'abolizione della norma  sugli  anticipi.  Vista  la  consistente fruizione di questa facoltà da parte delle famiglie, potrebbe  essere individuata una formula meno  drastica,  almeno  per  quanto  riguarda l'iscrizione alla scuola primaria, anche  per  evitare  la  ricomparsa delle "primine".

2)     Primo  ciclo:  il  modello  5+3  resta  confermato,  così  come l'obiettivo    di   diffondere  gli  istituti  comprensivi.  Probabili modifiche alle "Indicazioni nazionali" con orari meno  flessibili  (ma già la Moratti si era mossa in questo senso  riportando  l'orario  di base obbligatorio a 29 ore settimanali). I programmi (OSA)  potrebbero essere rivisti in sede di emanazione dei  decreti  definitivi  (quelli attuali sono provvisori). Tempo pieno rafforzato,  ma  era  aumentato, sia pure con una struttura diversa, anche nel quinquennio Moratti.

3)     Secondo ciclo: sospensione  del  decreto  legislativo  226/2005,  e successiva    soppressione,  nel  quadro  di  un  nuovo  provvedimento legislativo riguardante la scuola secondaria superiore oppure,  se  la via legislativa risultasse impercorribile, riorganizzazione  parallela e convergente del  biennio  iniziale  dei  licei  e  dei  percorsi  di istruzione e formazione, d'intesa con le  Regioni.  Parziale  conferma dell'articolazione in licei, con una più netta distinzione tra  licei generalisti e  licei  tecnici  (o  "vocazionali"),  e  rilancio  della filiera tecnico-professionale a livello  secondario  e  terziario.  Il nodo ancora da chiarire resta quello dell'obbligo scolastico.

4)     Esame finale (maturità): ripristino della commissione nella  forma indicata dalla legge 425/1997 (metà e metà con presidente  esterno). Probabile mantenimento delle prove nazionali INVALSI, con modifiche.

Insomma niente abrogazione, ma modifiche rilevanti. Da  parte  sua  il leader dell'opposizione Silvio  Berlusconi  dichiara,  riferendosi  in primo luogo alla riforma della scuola: "la CDL ha in Senato  i  numeri necessari per  non  far  passare  nessuna  voglia  distruttrice  della sinistra contro il nostro lavoro e le riforme da noi introdotte".