La quinta marcia di Barbiana senza bandiere.
da
Tuttoscuola del 9/5/2006
Non si può certamente dire che don
Lorenzo Milani non sia stato di parte, dalla parte della giustizia e
dell’effettivo diritto all’istruzione contro i privilegi sociali e di
classe.
Ma gli organizzatori della quinta marcia di Barbiana del prossimo 21
maggio per affermare "una nuova speranza per la scuola di tutti" non
vogliono correre il rischio che la manifestazione possa essere
considerata di parte, di qualcuno, etichettata.
Proprio per questo, i rappresentanti degli Enti territoriali della
Toscana, promotori dell’iniziativa, ricordando il pensiero educativo
dell’autore della famosa "Lettera ad una professoressa", invitano "...
ancora una volta a camminare verso Barbiana, senza bandiere e senza
slogan di parte, ma con la consapevolezza che di quel pensiero
educativo il nostro Paese ha bisogno sicuramente nel prossimo domani,
dove è necessario ridare forza, speranza, risorse, credibilità ad una
vera e strutturale riforma democratica e civile della scuola".
Nell’invito alla marcia, firmato dal presidente della Regione Toscana,
dal sindaco di Firenze e da altri presidenti delle Comunità locali, si
afferma, tra l’altro: "C’è una buona scuola italiana figlia di
Barbiana. Chiede eguaglianza e libertà, una scuola comunità,
un’educazione serena e non adultistica, meno consumista e più
dialogante tra generazioni. Chiede un paese che torni ad amare i
propri bambini, senza perderli tra uno spot e l’altro".
Una marcia aperta a tutti, dunque, per affermare ancora una volta, i
valori "... comuni per tutti e per sempre: libertà, uguaglianza,
pluralismo, solidarietà".