Una vita da precaria

«Insegno da vent’anni

con il miraggio di una cattedra».

LA DOCENTE: «Insegno da vent’anni con il miraggio di una cattedra»

A. Sac.  Il Corriere della Sera di Milano, 15/5/2006

 

Milano:  Antonella Filannino ha 48 anni, insegna inglese da venti e dal 1986 aspetta una cattedra fissa.

Una vita da precaria?
«Sì, durissima».

Qual è l’aspetto più difficile?
«Dover chiudere ogni anno il rapporto con gli studenti e i colleghi. E ricominciare daccapo ogni volta».

E le nomine?
«Quelle poi. Ogni estate in provveditorato stipati come delle bestie. Sono stanca».

Di che?
«Di tutta questa burocrazia e di essere considerata un’insegnante di serie B».

Da chi?
«Da alcuni colleghi. Per fortuna non nella scuola in cui insegno, a Rozzano. Ma mi è capitato».

Lo stipendio?
«Fino a giugno 1180 euro al mese. A settembre si riparte. Nel frattempo si fanno mille code per chiedere l’indennità di disoccupazione».

Ce la fa?
«Sì ma ci sono alcuni aspetti imbarazzanti».

Per esempio?
«Devo comprare un computer a rate e mi vergogno».

Perché?
«Il mio ultimo stipendio sarà quello di giugno, ho paura che mi rifiutino l’acquisto».