Lauree facili nell'amministrazione,

il ministro Mussi apre un'indagine.

Nel mirino del dicastero dell'università finiscono gli atenei
che fanno sconti ai funzionari sui crediti.

 ItaliaOggi del 31/5/2006

 

Mussi apre un'indagine sulle lauree ´facili' per i dipendenti della p.a. O meglio, su quegli atenei e centri di ricerca che, sulla base di convenzioni ad hoc, fanno sconti ai funzionari sui crediti universitari agevolandoli così in maniera sensibile nel raggiungimento della laurea. Insomma, percorsi abbreviati per far ottenere l'agognato titolo a dipendenti di varie amministrazioni pubbliche, tra cui alcuni ministeri, in base ad accordi stipulati tra gli enti stessi e alcune università pubbliche e private. È il ministero dell'università e della ricerca sul banco degli imputati della trasmissione televisiva, Report, che negli ultimi giorni ha sollevato diverse polemiche. Ed è lo stesso ministro dell'università e della ricerca Fabio Mussi a far sapere, in una nota diffusa ieri, che valuterà con estrema attenzione la situazione di questi percorsi abbreviati per la laurea.

L'accusa parte da lontano e precisamente dalla riforma Berlinguer del 1999, che ha trasformato il vecchio sistema degli esami in quello dei crediti. Da allora, come è noto, le lauree si misurano in crediti e debiti e le università possono riconoscere crediti formativi per chi vuole iscriversi. Nel 2001, una legge modifica la Berlinguer stabilendo che i crediti vanno riconosciuti anche ai dipendenti delle amministrazioni pubbliche. Così da qualche anno, è l'accusa, è un fiorire di convenzioni, cioè di accordi tra enti pubblici e atenei che diminuiscono il numero degli esami a chi decide di laurearsi.

Di fronte a questa accusa non si fa attendere la replica del ministro Mussi che considera superficiale la valutazione degli accordi, ma soprattutto si impegna a ´riscontrare e tenere nella massima considerazione', si legge nel comunicato, ´come si deve a chi, sulla stampa, alla televisione o su altri media, si fa portavoce documentato dell'opinione pubblica'. Il ministro tiene poi a sottolineare che l'istituzione da lui presieduta si preoccuperà di ´esercitare nelle forme dovute, tutta la vigilanza e la valutazione che spetta al ministero affinché il sistema universitario italiano continui a godere della fiducia e dell'apprezzamento degli studenti e dei cittadini'. Fiducia che Mussi vuole rinnovare anche con questo tipo di convenzioni tra università ed enti, che ricadono nell'autonomia degli atenei e che si intendono preservare, restituendo serietà alla norma della riforma Berlinguer-Zecchino che stabiliva la possibilità di riconoscere i crediti universitari a seconda della competenza maturata dalle singole persone nel proprio lavoro, purché regolarmente certificata.