La riforma del secondo ciclo slitterà in avanti.

da Tuttoscuola del 28/5/2006

 

Nell’agenda dei provvedimenti legislativi del nuovo Governo per i primi 100 giorni vi sarà un primo ritocco alla riforma del secondo ciclo.
Ne ha dato notizia il ministro per le relazioni al Parlamento, Vannino Chiti, che ha trasmesso ai Presidenti del Senato, Franco Marini, e della Camera, Fausto Bertinotti, le indicazioni del Governo per la predisposizione del calendario iniziale dei lavori parlamentari.

L’ultimo intervento del lungo elenco recita testualmente:
"I Ministri competenti, infine, provvederanno alla rimodulazione dei tempi di attuazione del 2° ciclo della Riforma della scuola e alla correzione dei Decreti sulle nuove classi di laurea e sulla programmazione triennale 2007-2009".

La formula "rimodulare i tempi" ha certamente un primo significato inequivocabile: l’avvio della riforma prevista dal decreto legislativo n. 226 slitta in avanti per dare tempo al Governo di definire le scelte da farsi, previa una ampia consultazione del mondo della scuola e non solo.
Il decreto, come è noto, prevede all’art. 27 l’avvio della riforma dei licei dal 2007-2008.

Ma vi è nel decreto un altro termine di decorrenza che il nuovo Governo potrebbe rimodulare. È quello previsto dall’art. 28 che dispone l’estensione formale del diritto-dovere ai primi tre anni degli istituti di istruzione secondaria superiore a partire dall’anno scolastico 2006/2007.

Se il Governo vuole avere mani libere per definire l’eventuale obbligo scolastico sul biennio iniziale deve togliere questo ultimo ostacolo dalla sua strada.