Stop alla sperimentazione:

il TAR decide il 1 giugno.

da TuttoscuolaNews  N. 247, 29 maggio 2006

 

Il ricorso giurisdizionale al TAR Lazio sulla sperimentazione del secondo ciclo presentato da gran parte delle Regioni entra in una fase cruciale. Giovedì 1 giugno la Camera di Consiglio, fissata dal TAR Lazio, tratterà l'istanza cautelare contro i provvedimenti del Ministero dell'istruzione, che prevedono l'avvio della sperimentazione a partire dal prossimo settembre, secondo i ricorsi presentati dalle regioni Lazio, Liguria, Piemonte, Umbria, Basilicata, Campania, Marche, Puglia, Emilia Romagna, Abruzzo, Toscana e Friuli Venezia Giulia. Le Regioni avevano chiesto "l'annullamento, previa adozione di idonee misure cautelari (sospensiva) del decreto del Ministero dell'istruzione n. 775 adottato in data 31 gennaio 2006 recante "progetto nazionale di innovazione, e dei presupposti, o comunque connessi due decreti (sempre del Miur), adottati in data 28 dicembre 2005 (tabelle di confluenza dei percorsi e incremento della quota dei piani di studio rimessa alle istituzioni scolastiche)".

Non si conosce con esattezza il numero degli istituti che si sono attivati per la sperimentazione. Non sembra che il Miur disponga, nonostante sia stato sollecitato da tempo a renderli noti, di dati completi. Notizie attendibili sono disponibili solo per quattro regioni: si va dai 5 progetti dell'Umbria ai 25 del Veneto di cui 9 presentati da scuole paritarie.

Lo "spaccato" è, dunque, limitato sia per informazioni sia per progetti sperimentali.

C'è da chiedersi a questo punto quale sarà la prossima mossa delle regioni.

L'orientamento del ministro Fioroni, riportato da alcuni quotidiani, di congelare la sperimentazione potrebbe indurre le regioni a modificare il comportamento processuale, portandole a rinunciare alla discussione dell'istanza cautelare per ottenere nel più breve tempo possibile la trattazione di merito della causa.